Il pretore Giovanni Pennisi (Christian De Sica) deve affrontare numerosi casi tra le aule del palazzo di giustizia. Una serie infinita di situazioni al limite dell'assurdo, tutte molto diverse tra loro.

A trent'anni da Un giorno in pretura (1953), Steno torna ad ambientare un proprio film nelle aule giudiziarie. La struttura è ancora più frammentaria, qui un vero e proprio film a episodi, ma a ben guardare si tratta di una sorta di remake non dichiarato. De Sica non ha la stessa vis comica di De Filippo e, come se non bastasse, la narrazione raggiunge il ridicolo in diverse parti; delle vere e proprie vette (s)cult, ad esempio, quando il pretore intona O' Sole Mio accompagnato da una band di capelloni, il tutto direttamente in aula. Il risultato è una commediola da quattro soldi, fondamentalmente inutile.