Midway
Midway
2019
Paesi
Usa, Cina
Generi
Drammatico, Guerra
Durata
138 min.
Formato
Colore
Regista
Roland Emmerich
Attori
Ed Skrein
Luke Evans
Dennis Quaid
Patrick Wilson
Nick Jonas
Aaron Eckhart
Mandy Moore
Woody Harrelson
Darren Criss
Storia vera della battaglia delle isole Midway, combattuta da giapponesi e americani tra il 4 e il 6 giugno 1942, punto di svolta cruciale della Seconda guerra mondiale grazie alle eroiche imprese di militari e aviatori che, con i loro sacrifici, cambiarono le sorti del conflitto.
Roland Emmerich, noto per le sue molteplici sortite nel cinema catastrofico, si cimenta con un dramma storico che però non rinuncia alla componente fracassona e dinamitarda della sua filmografia, costantemente all’insegna di una spettacolarità esibita, martellante e posticcia. Una veemenza che ritorna puntuale anche in Midway, dove la cifra stilistica propria del cinema di Emmerich finisce col cannibalizzare l’intera messa in scena approdando a esiti pasticciati e tagliati con l’accetta. Tra interpretazioni volutamente monocordi e uno sguardo che, applicato al contesto bellico, corre il rischio di apparire ambiguamente conservatore e reazionario, il film si configura come una sequela interminabile di retorica stucchevole, indigeribile e sovraccarica dall’inizio alla fine, con giusto qualche sequenza assemblata con perizia a evitare il totale naufragio. Quasi sempre sotto il livello di guardia anche la qualità dei dialoghi, scambi di battute di approssimativa e imperdonabile pochezza che servono giusto a fare da riempitivo tra un bombardamento audiovisivo fine a se stesso e l’altro. Non può che rimanere il dubbio, a conti fatti, di cosa avrebbe potuto trarre da un soggetto del genere il Clint Eastwood di turno, ricorrendo a una dose maggiore di chiaroscuri, implicazioni, prospettive morali e livelli di lettura qui totalmente assenti.
Roland Emmerich, noto per le sue molteplici sortite nel cinema catastrofico, si cimenta con un dramma storico che però non rinuncia alla componente fracassona e dinamitarda della sua filmografia, costantemente all’insegna di una spettacolarità esibita, martellante e posticcia. Una veemenza che ritorna puntuale anche in Midway, dove la cifra stilistica propria del cinema di Emmerich finisce col cannibalizzare l’intera messa in scena approdando a esiti pasticciati e tagliati con l’accetta. Tra interpretazioni volutamente monocordi e uno sguardo che, applicato al contesto bellico, corre il rischio di apparire ambiguamente conservatore e reazionario, il film si configura come una sequela interminabile di retorica stucchevole, indigeribile e sovraccarica dall’inizio alla fine, con giusto qualche sequenza assemblata con perizia a evitare il totale naufragio. Quasi sempre sotto il livello di guardia anche la qualità dei dialoghi, scambi di battute di approssimativa e imperdonabile pochezza che servono giusto a fare da riempitivo tra un bombardamento audiovisivo fine a se stesso e l’altro. Non può che rimanere il dubbio, a conti fatti, di cosa avrebbe potuto trarre da un soggetto del genere il Clint Eastwood di turno, ricorrendo a una dose maggiore di chiaroscuri, implicazioni, prospettive morali e livelli di lettura qui totalmente assenti.
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