Toula (Nia Vardalos) e Ian (John Corbett) sono sposati ormai da diversi anni, ma i loro problemi non sono ancora terminati. Mentre la figlia diciassettenne Paris (Elena Kampouris) vorrebbe allontanarsi il prima possibile dalla sua pressante famiglia, il nonno Gus (Michael Constantine) scopre che, per un errore, il suo matrimonio con Maria (Lainie Kazan) non è valido. Ulteriori imprevisti in arrivo… Dopo lo straordinario successo de Il mio grosso grasso matrimonio greco (2002), Nia Vardalos torna a vestire i panni di Toula e a firmare una sceneggiatura sul confronto tra i costumi greci e la cultura americana odierna. Più che sul suo personaggio e su quello del marito, il copione si concentra sulle “altre generazioni”: la vecchia rappresentata dal nonno Gus e la più giovane rappresentata dall’adolescente Paris. Questo lieve slittamento è però l’unica modifica degna di nota di una pellicola che vive di luce riflessa dal capitolo precedente, poco originale nella struttura e vittima di una serie di cliché narrativi che sanno davvero troppo di già visto. L’umorismo funziona poco e spesso si trasforma in una parodia (a tratti involontaria) troppo urlata e sopra le righe per poter risultare godibile come vorrebbe. Ne risulta un intrattenimento innocuo, di cui si può tranquillamente fare a meno.