Una banda di ladri di bestiame, capeggiata dal ruspante Tom Logan (Jack Nicholson), prende di mira un ricco possidente, tentando di portargli via i cavalli e la figlia. Per ristabilire l'ordine e la legalità viene ingaggiato lo stravagante cacciatore di taglie Lee Clayton (Marlon Brando).

Terzo western per Arthur Penn, dopo Furia Selvaggia (1958) e Piccolo Grande Uomo (1970), impostato sui toni goliardici e scanzonati della commedia. Fino a un finale senza vincitori, di profonda amarezza e disillusione. Costruito su un intreccio divertente ma non originalissimo e con qualche calo di ritmo, non sarebbe stato lo stesso senza i due straordinari interpreti principali, Brando e Nicholson, nella loro unica pellicola girata insieme. Entrambi all'apice della popolarità e reduci da grandi affermazioni personali, rispettivamente con Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975) e Ultimo tango a Parigi (1972), i due attori furono scritturati per una cifra record di un milione di dollari ciascuno. Il contributo di Brando andò però ben oltre la semplice recitazione: l'eccentrico personaggio di Lee Clayton è interamente una sua creazione e resta una delle maschere più memorabili della sua carriera. Ossessionato dall'igiene, capace di improbabili travestimenti, micidiale tiratore, Clayton ha dentro di sé tutto l'istrionismo, il genio e la titanica imponenza di quello che molti, Nicholson incluso, hanno indicato come il più grande attore di tutti i tempi.