Martino (Alessandro Siani) è un giovane napoletano indolente e disilluso, che vive in svizzera a scrocco di sua sorella Caterina (Cristiana Dell’Anna). Quando un incidente rende la sorella incapace di proseguire a lavorare, Martino è costretto a prendere il suo posto come uomo delle pulizie presso lo studio del dottor Guglielmo Gioia (Diego Abatantuono), un mental coach specializzato nello spronare le persone attraverso il pensiero positivo e l'azione. Partito il dottore e bisognoso di denaro per sua sorella, Martino si finge suo assistente diventando “Mister Felicità”.
Indifendibile terza prova dietro la macchina da presa per Alessandro Siani (dopo i successi al botteghino di Il principe abusivo e Si accettano miracoli), Mister Felicità è una pellicola di spiccata debolezza, che ricorda le peggiori prove registiche di Leonardo Pieraccioni. L’ottimismo che il protagonista porta con sé si trasforma presto in indigeribile melassa, la retorica prende il sopravvento mentre i dialoghi e le svolte narrative sembrano scritti dallo stesso pigro personaggio principale. Buonista e grossolano, il film non regala mai gag degne di nota e Abatantuono è totalmente sprecato. Davvero niente di positivo da segnalare.