La moglie in vacanza... l'amante in città
1980
Paesi
Italia, Francia
Generi
Commedia, Erotico
Durata
90 min.
Formato
Colore
Regista
Sergio Martino
Attori
Renzo Montagnani
Edwige Fenech
Barbara Bouchet
Lino Banfi
Tullio Solenghi
Marisa Merlini
Pippo Santonastaso
L'industriale Andrea Damiani (Renzo Montagnani) si divide tra la moglie Valeria (Barbara Bouchet) e la gelosissima amante Giulia (Edwige Fenech). Cercherà di unire l'utile al dilettevole, spedendo la consorte in vacanza a Courmayeur per coltivare la relazione extraconiugale, ma finirà per essere cornificato a opera del finto nobile Giovanni La Carretta (Tullio Solenghi).
Riuscita commedia sexy diretta da Sergio Martino, che firma anche soggetto e sceneggiatura. Lo sviluppo procede per stereotipi (l'industriale borghesotto e fedifrago, la moglie insoddisfatta, l'amante pretenziosa), ma il ritmo è indiavolato e l'intreccio è più curato del solito nel bilanciare veridicità delle situazioni e gusto per il paradosso. Vero punto di forza del film resta comunque l'interpretazione di Renzo Montagnani, perfetto nei panni di un protagonista esasperato e logorato dalle donne della sua vita. Momenti esilaranti (l'omosessuale per necessità Peppino, interpretato da un bravo Lino Banfi, che spalma la crema a Barbara Bouchet: una delle scene predilette da Quentin Tarantino, dichiarato cultore del filone trash anni '80) e almeno una sequenza da antologia: la cena da Menego, ristorante di infimo ordine spacciato da Montagnani a Edwige Fenech per locale chic. Bellissime e ironiche quanto basta le due protagoniste femminili, tra le quali, pare, non corresse buon sangue. Marisa Merlini è la suocera di Damiani, Pippo Santonastaso è il tassista sovraeccitato.
Riuscita commedia sexy diretta da Sergio Martino, che firma anche soggetto e sceneggiatura. Lo sviluppo procede per stereotipi (l'industriale borghesotto e fedifrago, la moglie insoddisfatta, l'amante pretenziosa), ma il ritmo è indiavolato e l'intreccio è più curato del solito nel bilanciare veridicità delle situazioni e gusto per il paradosso. Vero punto di forza del film resta comunque l'interpretazione di Renzo Montagnani, perfetto nei panni di un protagonista esasperato e logorato dalle donne della sua vita. Momenti esilaranti (l'omosessuale per necessità Peppino, interpretato da un bravo Lino Banfi, che spalma la crema a Barbara Bouchet: una delle scene predilette da Quentin Tarantino, dichiarato cultore del filone trash anni '80) e almeno una sequenza da antologia: la cena da Menego, ristorante di infimo ordine spacciato da Montagnani a Edwige Fenech per locale chic. Bellissime e ironiche quanto basta le due protagoniste femminili, tra le quali, pare, non corresse buon sangue. Marisa Merlini è la suocera di Damiani, Pippo Santonastaso è il tassista sovraeccitato.
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