François (Karim Leklou) sbarca il lunario con piccoli furti e affari poco leciti, in compagnia del suo eccentrico compare Henri (Vincent Cassel). Sensibile e frustrato, conserva un proprio autentico candore nonostante frequenti ambienti poco raccomandabili. Oppresso da Dany (Isabelle Adjani), ingombrante figura materna, un giorno il giovane decide di organizzare un ultimo "colpo" prima di abbandonare questa vita borderline. Al suo secondo film, Romain Gavras (classe 1981), figlio del celebre regista Costa-Gavras, ha realizzato una brillante commedia che si prende gioco con intelligenza dei tópoi del gangster movie rileggendo, in tono deliberatamente spensierato, tutta una serie di circostanze solitamente viste secondo una prospettiva drammatica. Sulla base di un modello che demistifica l'immaginario bigger than life dello Scarface (1983) di Brian De Palma (significativo, in questo senso, il titolo che ricalca il celebre The world is yours), Gavras ha realizzato un film che prova a mettere insieme diverse istanze in un mix dagli esiti altalenanti. Interessanti la cornice della vicenda, con gli ambienti che giocano un ruolo fondamentale e sottolineano le influenze derivanti dalla street culture, così come le sequenze lisergiche che sembrano guardare con tono dissacratorio a Spring Breakers (2012) e le soluzioni estetiche che strizzano l'occhio a David Hockney. Ma il tono leggero spesso si fa smaccato e gli eccessi nelle caratterizzazioni rischiano di diventare stucchevoli, nonostante i personaggi di Cassel e Isabelle Adjani siano sempre gustosi. Un intrattenimento senza troppe pretese che riesce a far sorridere sulla base di situazioni ben strutturate, vittima però di alcuni passaggi al limite del kitsch e di una costante voglia di mettere in mostra tutto il repertorio in maniera troppo ostentata. Presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes 2018.