Monsters & Co.
Monsters, Inc
2001
Disney+
Paese
Usa
Genere
Animazione
Durata
92 min.
Formato
Colore
Regista
Pete Docter
Le creature mostruose che popolano gli incubi dei bambini vivono in una realtà parallela e hanno lo scopo di spaventare i più piccoli per immagazzinare la preziosa energia che scaturisce dalle loro urla. Le cose si complicano quando la dimensione reale e quella dei mostri vengono in contatto. Equivoci e (dis)avventure a non finire.
Se Monsters & Co. è il primo film Pixar che non vede John Lasseter direttamente impegnato in cabina di regia, l'approccio dello studio specializzato in computer grafica è rimasto immutato rispetto a quello dei lavori precedenti, tanto che, con questo quarto lungometraggio, l'asticella dell'eccellenza si è alzata nuovamente. Capace di stupire con un geniale ribaltamento di prospettiva (sono gli esseri umani a fare paura ai mostri), il film è una fucina di trovate creative e divertenti con protagonisti il gigantesco Sullivan e il piccolo Mike, indimenticabili (e mostruosi) personaggi al centro di una vicenda che prende ancor più ritmo con il passare dei minuti. Tra i massimi punti di forza, la capacità di ritrarre i mostri e il loro mondo in maniera quasi speculare al nostro (con conseguenze naturalmente esilaranti) e la maturità con cui viene affrontato il tema del diverso: la piccola umana Boo si ritrova in un ambiente (l'universo dei mostri) che non le appartiene generando panico e diffidenza tra gli abitanti. La fantasia è certamente al potere, ma c'è anche spazio per un approfondimento psicologico sui protagonisti tutt'altro che banale e, specialmente nel finale, toccante fino a commuovere. Ha vinto un Oscar per la miglior canzone originale (If I Didn't Have You di Randy Newman), mentre la statuetta per il miglior film d'animazione è andata a Shrek della rivale DreamWorks.
Se Monsters & Co. è il primo film Pixar che non vede John Lasseter direttamente impegnato in cabina di regia, l'approccio dello studio specializzato in computer grafica è rimasto immutato rispetto a quello dei lavori precedenti, tanto che, con questo quarto lungometraggio, l'asticella dell'eccellenza si è alzata nuovamente. Capace di stupire con un geniale ribaltamento di prospettiva (sono gli esseri umani a fare paura ai mostri), il film è una fucina di trovate creative e divertenti con protagonisti il gigantesco Sullivan e il piccolo Mike, indimenticabili (e mostruosi) personaggi al centro di una vicenda che prende ancor più ritmo con il passare dei minuti. Tra i massimi punti di forza, la capacità di ritrarre i mostri e il loro mondo in maniera quasi speculare al nostro (con conseguenze naturalmente esilaranti) e la maturità con cui viene affrontato il tema del diverso: la piccola umana Boo si ritrova in un ambiente (l'universo dei mostri) che non le appartiene generando panico e diffidenza tra gli abitanti. La fantasia è certamente al potere, ma c'è anche spazio per un approfondimento psicologico sui protagonisti tutt'altro che banale e, specialmente nel finale, toccante fino a commuovere. Ha vinto un Oscar per la miglior canzone originale (If I Didn't Have You di Randy Newman), mentre la statuetta per il miglior film d'animazione è andata a Shrek della rivale DreamWorks.
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