Dopo una scalata insieme, una guida alpina e un suo cliente si ritrovano a lottare l'uno contro l'altro nella Prima guerra mondiale: il primo, Dimai (Luis Trenker), è un ufficiale dell'esercito austriaco; il secondo, Franchini (Luigi Serventi), di quello italiano. Secondo lungometraggio firmato da Luis Trenker dopo il misconosciuto I cavalieri della montagna (1930) co-diretto con Mario Bonnard. Qui, insieme a Karl Hartl, dirige una pellicola di buon successo, che venne anche realizzata in versione francese nello stesso anno. Trenker, vera guida alpina tirolese, mostra fin dai primi minuti cosa gli interessa maggiormente riprendere con la sua cinepresa: la bellezza delle cime alpine. Il paesaggio, di indubbio fascino, è teatro di uno scontro brutale in cui i protagonisti sono due rappresentanti delle opposte fazioni, e che al termine della guerra, forse, potranno tornare a scalare insieme. Film di buoni valori, con diversi momenti notevoli (soprattutto nelle sequenze più dinamiche di battaglia, valorizzate da un montaggio serrato) seppur il disegno complessivo non sia impeccabile, a causa di alcuni passaggi troppo deboli. Trenker, che negli anni Venti aveva esordito soltanto come attore, regala un'interpretazione convincente.