Mr. Jones (Richard Gere) è un enigmatico individuo affetto da un disturbo bipolare che gli causa ondate di incontrollabile ottimismo alternate a crisi maniaco-depressive. Durante il ricovero in clinica, conosce la dottoressa Elizabeth Bowen (Lena Olin), con cui instaurerà un rapporto d'intesa. Dapprima motivata ad aiutarlo, la donna si farà coinvolgere troppo emotivamente da Jones, minando ancor di più la stabilità mentale dell'eccentrico paziente.

Seconda collaborazione tra Mike Figgis e Richard Gere, qui anche produttore esecutivo, a tre anni di distanza da Affari sporchi (1990). Un progetto sfuggito dalle mani dell'autore del soggetto Eric Roth e vessato da varie riscritture che ne hanno irrimediabilmente compromesso la resa drammatica, annacquata da una propensione verso i toni da commedia sentimentale. Un film vetrina per il suo attore di punta, sex-symbol anni '80 celebre per il suo charme innato, che qui non riesce mai a trovare il giusto equilibrio tra leggerezza e serietà, esagerando sia su un versante, sia sull'altro. Musiche di Maurice Jarre.