Rick O'Connell (Brendan Fraser) e la moglie Evelyn (Maria Bello), dopo le avventure passate in Egitto, vivono un momento di quiete. Lei ha scritto i romanzi relativi alle avventure contro La Mummia, mentre Rick avrebbe voglia di vivere nuovamente quelle emozioni. L'occasione arriva quando alla coppia viene chiesto di trasportare un manufatto al museo di Shanghai.

Resuscitare un franchise morto sette anni prima con La mummia – Il ritorno (2001), riuscendo a fare buoni incassi è possibile, e la dimostrazione è il film di Rob Cohen, che riporta sul grande schermo le avventure (a metà tra l'horror e l'action comedy) dell'egittologo interpretato da Brendan Fraser. Ma insieme a lui non c'è più Rachel Weisz – protagonista dei primi due capitoli e ora sostituita da Maria Bello – che dopo aver letto lo script ha rifiutato di partecipare a un prodotto che di fatto si è dimostrato banale e di scarsissimo valore. Ralenti immotivati, effetti speciali al limite del ridicolo, una storia senza il minimo interesse e interpreti di poco conto: ingredienti, se così si possono chiamare, che rendono il film semplicemente impresentabile.