Zu (Kate Hudson), in rotta con la propria famiglia e con una propensione a rovinarsi la vita con le proprie mani, si ritrova a essere nominata unica tutrice della sorellastra adolescente, Music (Maddie Ziegler). Music è una ragazza con un disturbo dello spettro autistico non verbale e Zu entra immediatamente in conflitto con le sue nuove responsabilità di tutrice. Presto conosce Ebo (Leslie Odom Jr.), un vicino di casa premuroso e dall'animo gentile che la sorprende manifestando non solo compassione, ma anche una profonda comprensione nei confronti di Music.

Accompagnato da grosse polemiche fin dalle sue prime proiezioni (a causa della scelta di non avere una vera adolescente autistica nel ruolo di Music e per le maniere in cui il film ha trattato questo tema), Music è l’esordio alla regia di Sia, straordinaria cantante e artista musicale che ha firmato, oltre a tante canzoni, numerosi videoclip di pregevole fattura. Il salto al lungometraggio però risulta spesso troppo ingombrante per il suo stile e la tenuta narrativa fatica moltissimo a reggere la durata complessiva. Il film è iper-colorato, le canzoni molto belle, ma la sensazione è quella di avere di fronte una serie di videoclip giustapposti uno dopo l’altro piuttosto che un film degno di tale nome. Effettivamente, inoltre, diversi spunti sono trattati con troppa superficialità, i personaggi sono monodimensionali e il messaggio che viene fuori (la musica come forma di salvezza) è davvero troppo banale per riuscire a emozionare come vorrebbe. Peccato perché Sia ha talento enorme, ma fare il regista è un’altra cosa.