Isabella Rossellini ricorda suo padre Roberto a cento anni di distanza dalla sua nascita. Non è un documentario, non è un biopic e non è un film drammatico. My Dad Is 100 Years Old è un omaggio al regista di Roma città aperta (1945) dai contorni sfumati ed eterei, scritto dalla figlia Isabella e diretto da Guy Maddin, autore canadese che per tutta la carriera ha tentato di riportare in auge i procedimenti stilistici del cinema muto. Nel film, Roberto Rossellini è raffigurato da una grande pancia parlante (così come lo vedeva Isabella durante l'infanzia), intenta a spiegare le motivazioni del suo cinema, le sue scelte narrative tese a informare e quelle stilistiche che puntavano all'essenzialità. La figlia interpreta se stessa e altri personaggi che hanno fatto la storia della settima arte e sono chiamati a dire la loro: la madre-attrice Ingrid Bergman, il produttore David O. Selznick, i registi Alfred Hitchcock, Charlie Chaplin e Federico Fellini. Quello di Isabella Rossellini è, allo stesso tempo, un tour de force attoriale e una seduta di psicanalisi in cui è chiamata a ricordare l'infanzia e il rapporto con i suoi genitori: la morte del padre, avvenuta nel 1977, come ricorda lei stessa, ha rappresentato l'evento che ha contrassegnato la sua intera vita, dividendola in due parti. Breve ma intenso. Semplice ma di notevole spessore. Imperdibile per ogni amante del grande autore neorealista.