Napoleon Dynamite (Jon Heder) è un adolescente goffo e bruttino, preso di mira dai compagni. Circondato da familiari stravaganti e da amici disadattati quanto lui, sostiene la campagna elettorale dell'amico Pedro (Efren Ramirez). Diventato quasi un oggetto di culto negli Stati Uniti, l'esordio di Jared Hess, a tratti ripetitivo e a tratti geniale, è una curiosa commedia sul disagio e sull'inadeguatezza, che sembra ispirarsi alle strisce del fumetto umoristico (Monty di Jim Meddick, per esempio) più che ai classici canoni del cinema indipendente. La struttura, se non propriamente a sketch, è di certo basata su sequenze e situazioni quasi autosufficienti e autonome, collegate tra loro quanto basta per dare una parvenza di trama. Efficace la caratterizzazione di personaggi totalmente fuori sincrono con la realtà, rappresentati con un grottesco che accentua la loro diversità: non solo l'imbranato e goffo protagonista, una caricatura estremizzata del disagio adolescenziale, ma tutti i comprimari sono in qualche modo esplicitamente ed eccessivamente stonati rispetto a quella che è la supposta normalità. Si sorride molto, ma si rimane anche spiazzati, ed è difficile sfuggire alla vena di malinconia angosciosa che attraversa tutto il film, e che lo trasforma in un ritratto più amaro che divertente. Non del tutto coerente, ma comunque interessante. Presentato al Sundance Film Festival.