Napoli, Napoli, Napoli
2009
Paese
Italia
Generi
Documentario, Drammatico
Durata
102 min.
Formati
Colore, Bianco e Nero
Regista
Abel Ferrara
Attori
Luca Lionello
Salvatore Ruocco
Benedito Sicca
Shanyn Leigh
Peppe Lanzetta
Anita Pallenberg
Interviste a rappresentanti politici, esponenti della stampa, membri di associazioni contro la malavita e alle detenute del carcere femminile di Pozzuoli si alternano con due storie di finzione. Nella prima assistiamo alle violenze di un padre (Peppe Lanzetta) sulla figlia Lucia (Shanyn Leigh) avviata alla strada; nella seconda due camorristi, Sebastiano (Luca Lionello) e Franco (Salvatore Ruocco) sono incaricati di far fuori “un infame” (Benedito Sicca) che si trova fuori città. Come e, per certi versi, peggio che nel quasi contemporaneo Chelsea on the Rocks (2009), Ferrara prova a mischiare documentario e finzione con risultati fallimentari. Il ritratto della città partenopea si limita alle denunce di cattiva edilizia, di riciclaggio dei rifiuti e di connivenza tra malviventi e chi dovrebbe vigilare. Per quanto sincero, il risultato finale appare abbastanza modesto, risaputo e, tutto sommato, perfino banale: anche le testimonianze delle recluse non dicono nulla di nuovo. Improponibile poi la visione, con telecamera a mano e sequenze spezzettate, degli episodi ricostruiti nei quali si cerca di rendere l'ambientazione attraverso il dialetto e scene in cui la violenza è ormai solo maniera. Forse il fine era quello di dimostrare l'asserzione di uno degli intervistati per cui «Napoli è una città in cui si respira violenza anche quando non esplode, in tensione come il Vesuvio» ma, al di là della discutibilità dell'assunto, la missione fallisce. Quello che c'è di buono (poco) poteva essere raccontato (meglio) con un servizio giornalistico.
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