Jerry (Fredric March), imprenditore vedovo un po' anziano, cerca di avere una relazione con la sua giovane segretaria Betty (Kim Novak), reduce da un divorzio difficile. L'uomo sembra rinunciare al rapporto sotto le pressioni non completamente disinteressate della famiglia. Quando la solitudine spinge il suo socio a tentare il suicidio, Jerry capisce che deve approfittare delle occasioni che gli sottopone la vita prima che sia troppo tardi. Paddy Chayefsky, vincitore di tre Oscar per la migliore sceneggiatura (nel 1956 per Marty, vita di un timido, nel 1972 per Anche i dottori ce l'hanno e nel 1977 per Quinto potere), ha adattato per il grande schermo il suo successo di Broadway Middle of the Night, in cui i due interpreti principali erano interpretati da Edward G. Robinson e Gena Rowlands. Uno dei migliori di Delbert Mann, regista solido ma senza grande genio, conosciuto soprattutto per le commedie romantiche anni '60, che è riuscito con l'utilizzo di riprese in esterni a New York a fare dimenticare l'origine teatrale dello script e a rappresentare autentici momenti di vita. La descrizione della famiglia inflessibile nelle sue convenzioni piccolo borghesi è però un po' schematica di fronte alla profondità dei sentimenti dei protagonisti, dipinti senza sentimentalismo. Kim Novak, in una delle sue performance migliori della sua carriera, dimostra grande naturalezza nella parte, più del veterano Fredric March, a volte troppo compassato. Un feel good movie che, come il suo protagonista, è invecchiato bene.