Samuel (Justin Alexander Korovkin) è un giovane ragazzo costretto su una sedia a rotelle che vive con sua madre Elena (Francesca Cavallin) a “Villa dei Laghi” una residenza isolata circondata da boschi. Bloccato nella routine familiare e con il rigoroso divieto di allontanarsi dalla dimora, Samuel cresce apparentemente protetto ma insoddisfatto e irrequieto. L'arrivo dell’adolescente Denise (Ginevra Francesconi) scardinerà definitivamente gli equilibri della famiglia.
Opera prima in solitaria di Roberto De Feo, già regista di alcuni interessanti cortometraggi come Child K, The Nest - Il nido è un horror capace di cesellare atmosfere lugubri e gotiche e di lavorare sui meandri e gli anfratti di un’ambientazione unica (Villa dei Laghi, in Piemonte) con buona padronanza dei propri mezzi espressivi. Il campionario di temi, dalla perdita dell’innocenza ai comandamenti da rispettare, in stile Truman Show ma declinato in chiave macabra, echeggiano però suggestioni derivative e di riporto e l’esito può risultare prossimo al manierismo. Sono indubbi, tuttavia, il talento visivo del cineasta e la sua capacità di impaginare in chiave europea alcuni stilemi dell’horror all’italiana, con una compattezza estetica e narrativa non scontata in un esordio, nonostante l’evitabile e stonato twist finale e qualche inciampo lungo il percorso. Il modello più evidente è probabilmente la serie Netflix Hill House (2018), ma rispetto ai nomi nuovi dell’horror americano come Jordan Peele e Ari Aster, per citare solo alcuni esempi, il buon occhio di De Feo è al servizio di schemi decisamente meno originali e di rottura. In colonna sonora una versione al pianoforte della celebre Where’s my mind dei Pixies. Efficaci gli interpreti, dalla madre tormentata di Francesca Cavallin al mad doctor inquietante e spiritato di Maurizio Lombardi. Presentato nella sezione Crazy Midnight del Festival di Locarno 2019.