Neverland – Un sogno per la vita
Finding Neverland
2004
Paesi
Usa, Gran Bretagna
Generi
Biografico, Sentimentale
Durata
106 min.
Formato
Colore
Regista
Marc Forster
Attori
Johnny Depp
Kate Winslet
Dustin Hoffman
Julie Christie
Freddy Highmore
Radha Mitchell
Semi-biografia del papà di Peter Pan, J. M. Barrie (Johnny Depp), affezionato ai figli della vedova Sylvia Llewelyn Davies (Kate Winslet) al punto di inventare per loro una fantastica storia su un bambino che non voleva crescere.
Dopo aver diretto il drammatico Monster's Ball (2001), il regista Marc Forster sceglie la Londra vittoriana per raccontare la piccola storia di un'amicizia inusuale per l'epoca da cui sarebbe nato uno dei libri per ragazzi più famoso e amato di sempre. L'ombra della retorica, però, si stende inesorabile su tutto il film: in particolare quando il paternalistico Barrie (Johnny Depp) conforta il lagnoso figlioletto di Sylvia (Freddie Highmore, che Depp vorrà accanto a se anche nel successivo La fabbrica di cioccolato, di Tim Burton, del 2005). oppure quando la bella vedova si ammala e comincia a essere squassata da una tragica tosse che telefona l'inevitabile, zuccherosissimo e ricattatorio finale. Per il resto, comprimari importanti (da Dustin Hoffman a Julie Christie) e il solito ritratto impietoso dell'aristocrazia culturale londinese crudele con i suoi autori. I momenti più interessanti della pellicola, forse, risiedono nei dubbi di Barrie, amante dei bambini ma imprigionato in un matrimonio senza figli e amore (con l'arcigna Mary, interpretata dall'algida Radha Mitchell), e nella sfida alle convenzioni dell'epoca. Misurato Johnny Depp, che non eccede nella gigioneria, ma lontano dai suoi ruoli più incisivi.
Dopo aver diretto il drammatico Monster's Ball (2001), il regista Marc Forster sceglie la Londra vittoriana per raccontare la piccola storia di un'amicizia inusuale per l'epoca da cui sarebbe nato uno dei libri per ragazzi più famoso e amato di sempre. L'ombra della retorica, però, si stende inesorabile su tutto il film: in particolare quando il paternalistico Barrie (Johnny Depp) conforta il lagnoso figlioletto di Sylvia (Freddie Highmore, che Depp vorrà accanto a se anche nel successivo La fabbrica di cioccolato, di Tim Burton, del 2005). oppure quando la bella vedova si ammala e comincia a essere squassata da una tragica tosse che telefona l'inevitabile, zuccherosissimo e ricattatorio finale. Per il resto, comprimari importanti (da Dustin Hoffman a Julie Christie) e il solito ritratto impietoso dell'aristocrazia culturale londinese crudele con i suoi autori. I momenti più interessanti della pellicola, forse, risiedono nei dubbi di Barrie, amante dei bambini ma imprigionato in un matrimonio senza figli e amore (con l'arcigna Mary, interpretata dall'algida Radha Mitchell), e nella sfida alle convenzioni dell'epoca. Misurato Johnny Depp, che non eccede nella gigioneria, ma lontano dai suoi ruoli più incisivi.
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