The New Mutants
The New Mutants
2020
Paese
Usa
Generi
Azione, Horror, Fantascienza
Durata
94 min.
Formato
Colore
Regista
Josh Boone
Attori
Anya Taylor-Joy
Maise Williams
Alice Braga
Charlie Heaton
Blu Hunt
Dani Moonstar (Blu Hunt) è la sola sopravvissuta a una misteriosa catastrofe, in cui ha perso la vita anche suo padre. Quando si risveglia scopre di essere rinchiusa in un Istituto per giovani e problematici mutanti, che hanno bisogno di aiuto per imparare a controllare i propri poteri. Gli altri pazienti sono Illyana (Anya Taylor-Joy) che parla con un draghetto di pezza, Berto, che non ama raccontare del proprio potere, Rahne (Maisie Williams), che è stata maltrattata da un reverendo dopo avergli rivelato il suo potere, e Sam (Charlie Heaton) che è vistosamente infortunato dall'uso delle proprie abilità. L'arrivo di Dani scatena disturbi psichici sempre più potenti e gli incubi sembrano diventare realtà, inoltre l'Istituto diretto dalla dottoressa Reyes potrebbe non essere benevolo come vorrebbe sembrare.
Cinecomic dalla travagliatissima storia produttiva, The New Mutants è stato girato nel 2017 ma è uscito infine nelle sale solo tre anni dopo, ad agosto 2020, a seguito di continui rinvii e nell’anno della pandemia da Covid-19. In mezzo ha attraversato mille perizie e pure una fusione della 20th Century Fox che è stata acquistata dalla Disney e inglobata da essa: non stupisce, dunque, che il risultato finale sia a dir poco deficitario sul piano produttivo, raffazzonato e approssimativo oltre che, in più di un’occasione, inerme e raggrinzito. Se riesce difficile ricondurre questi Mutanti all’epica della Marvel e al suo sense of wonder, tanto è il livello di grigiore male in arnese che permea ogni dettaglio, dai più piccoli ai più macroscopici, ancora più difficile è credere ai personaggi come ai componenti di un prequel adolescenziale degli X-Men, così com’era nei fumetti Marvel degli anni ’80. Ogni possibile gancio col pubblico, teen e non, è infatti deliberatamente cancellato da dialoghi di uno “spessore” che starebbe largo su una larga di fiammiferi, e la puzza di bruciato dei tanti rimaneggiamenti a tavolino degli studios peggiorano sicuramente la situazione, aumentando la percezione di un’artificialità scollata e controproducente. Alcuni elementi del casting avrebbero anche le prerogative e il talento per stupire (si veda alle voci Maisie Williams e Anya Taylor-Joy), ma la vanità inconsistente che invade il prodotto dall’inizio alla fine era davvero impossibile da riscattare e redimere per chiunque, nonostante si sia tentato di dargli una furba ma a conti fatti letargica cornice citazionista e di riporto che strizzasse l’occhio tanto a Breakfast Club (1985) quanto a Buffy l’ammazzavampiri (nessuno dei personaggi è però approfondito a dovere nonostante la stasi e la reclusione, prestando il fianco alla mera raccolta di figurine in cui “cercasi carisma disperatamente”). Ovviamente del franchise che il film, sorta di fiacca puntata di un serial anni ’90 con romanticismo improbabile e mostri risibili, avrebbe dovuto lanciare con tanto di volti nuovi non c’è stata traccia, mentre è meglio stendere un velo pietoso sulla qualità degli effetti digitali “sopravvissuti” nella versione definitiva.
Cinecomic dalla travagliatissima storia produttiva, The New Mutants è stato girato nel 2017 ma è uscito infine nelle sale solo tre anni dopo, ad agosto 2020, a seguito di continui rinvii e nell’anno della pandemia da Covid-19. In mezzo ha attraversato mille perizie e pure una fusione della 20th Century Fox che è stata acquistata dalla Disney e inglobata da essa: non stupisce, dunque, che il risultato finale sia a dir poco deficitario sul piano produttivo, raffazzonato e approssimativo oltre che, in più di un’occasione, inerme e raggrinzito. Se riesce difficile ricondurre questi Mutanti all’epica della Marvel e al suo sense of wonder, tanto è il livello di grigiore male in arnese che permea ogni dettaglio, dai più piccoli ai più macroscopici, ancora più difficile è credere ai personaggi come ai componenti di un prequel adolescenziale degli X-Men, così com’era nei fumetti Marvel degli anni ’80. Ogni possibile gancio col pubblico, teen e non, è infatti deliberatamente cancellato da dialoghi di uno “spessore” che starebbe largo su una larga di fiammiferi, e la puzza di bruciato dei tanti rimaneggiamenti a tavolino degli studios peggiorano sicuramente la situazione, aumentando la percezione di un’artificialità scollata e controproducente. Alcuni elementi del casting avrebbero anche le prerogative e il talento per stupire (si veda alle voci Maisie Williams e Anya Taylor-Joy), ma la vanità inconsistente che invade il prodotto dall’inizio alla fine era davvero impossibile da riscattare e redimere per chiunque, nonostante si sia tentato di dargli una furba ma a conti fatti letargica cornice citazionista e di riporto che strizzasse l’occhio tanto a Breakfast Club (1985) quanto a Buffy l’ammazzavampiri (nessuno dei personaggi è però approfondito a dovere nonostante la stasi e la reclusione, prestando il fianco alla mera raccolta di figurine in cui “cercasi carisma disperatamente”). Ovviamente del franchise che il film, sorta di fiacca puntata di un serial anni ’90 con romanticismo improbabile e mostri risibili, avrebbe dovuto lanciare con tanto di volti nuovi non c’è stata traccia, mentre è meglio stendere un velo pietoso sulla qualità degli effetti digitali “sopravvissuti” nella versione definitiva.
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