1943, durante la Seconda guerra mondiale. In un paesino siciliano vive Miluzza (Lucia Cara), adolescente disinibita, che suscita le attenzioni di diversi uomini del paese. Un soldato (Raoul Bova) potrebbe salvarla da un futuro già segnato.

Dall'omonimo romanzo di Domenico Rea, un abominevole adattamento firmato da Lina Wertmüller e Ugo Pirro. I due sceneggiatori abbandonano gli elementi più forti e profondi del testo di partenza in favore di un melodramma scollacciato, pseudo-erotico e totalmente fuori tempo massimo. Gli attori sono degni di un recita parrocchiale ma lo sconcerto maggiore viene da una regia inadeguata persino per un filmino delle vacanze di infimo livello. Ogni zoomata è una ferita al cuore di ogni cinefilo che si rispetti. Da evitare.