Noi 4
2014
Paese
Italia
Generi
Commedia, Drammatico
Durata
93 min.
Formato
Colore
Regista
Francesco Bruni
Attori
Ksenia Rappoport
Fabrizio Gifuni
Lucrezia Guidone
Francesco Bracci Testasecca
Raffaella Lebboroni
Milena Vukotic
Gianluca Gobbi
Giulia Li Zhu Ye
Kevin Durazzi
Augusto Flotteron
Alessandro Tuzzi
Giacomo (Francesco Bracci) deve sostenere l'esame di terza media, mentre la sorella Emma (Lucrezia Guidone) è una degli occupanti del teatro Valle e vorrebbe diventare un'attrice, ma l'amore metterà in discussione le sue certezze. I genitori sono separati: la madre (Kseniya Rappoport), ingegnere, è sempre in ansia per i propri figli, mentre il padre (Fabrizio Gifuni) è un artista spiantato e squattrinato. In un giorno come tanti qualcosa cambierà.
Dopo i buoni riscontri per il suo film d'esordio, Scialla! (2011), lo sceneggiatore Francesco Bruni torna dietro la macchina da presa mettendo nuovamente al centro del suo interesse la famiglia disfunzionale moderna, ma il risultato è ben al di sotto del lavoro precedente. Purtroppo i dialoghi funzionano poco, con dei botta e risposta infarciti di frasi fatte e banalità, mentre la trama si trascina tra risvolti scontati e sequenze prevedibili. I personaggi sono intrappolati in caratteristiche fisse e predefinite, perdendo ogni possibilità di evoluzione, tanto da risultare tutti antipatici e per niente accattivanti. Anche gli interpreti non convincono: Gifuni non è sempre convincente, la Rappoport e la Guidone esagerano, mentre Bracci recita in modo scolastico. Si salva solo la brava Vukotic che, purtroppo, si vede troppo poco.
Dopo i buoni riscontri per il suo film d'esordio, Scialla! (2011), lo sceneggiatore Francesco Bruni torna dietro la macchina da presa mettendo nuovamente al centro del suo interesse la famiglia disfunzionale moderna, ma il risultato è ben al di sotto del lavoro precedente. Purtroppo i dialoghi funzionano poco, con dei botta e risposta infarciti di frasi fatte e banalità, mentre la trama si trascina tra risvolti scontati e sequenze prevedibili. I personaggi sono intrappolati in caratteristiche fisse e predefinite, perdendo ogni possibilità di evoluzione, tanto da risultare tutti antipatici e per niente accattivanti. Anche gli interpreti non convincono: Gifuni non è sempre convincente, la Rappoport e la Guidone esagerano, mentre Bracci recita in modo scolastico. Si salva solo la brava Vukotic che, purtroppo, si vede troppo poco.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare