Non ci resta che piangere
1984
Paese
Italia
Generi
Commedia, Fantasy
Durata
113 min.
Formato
Colore
Registi
Roberto Benigni
Massimo Troisi
Attori
Massimo Troisi
Roberto Benigni
Amanda Sandrelli
Carlo Monni
Livia Venturini
Dopo essersi persi nelle campagne toscane, gli amici Saverio (Roberto Benigni) e Mario (Massimo Troisi), in seguito a un temporale, si ritrovano nello stesso posto, ma nel 1492. Dopo il giustificato smarrimento iniziale, i due si adeguano alla nuova esperienza, inserendosi all'interno della vita di paese. Dopo qualche tempo, a Saverio viene in mente di andare in Spagna a bloccare Cristoforo Colombo prima della sua partenza per l'America.
Scritto, diretto e interpretato dalla coppia Massimo Troisi/Roberto Benigni, il film, al momento dell'uscita, ha riscosso un enorme successo di pubblico. Sulla carta, la malinconica e stralunata comicità dell'artista napoletano avrebbe potuto trovare un efficace contraltare nelll'incontenibile esuberanza del comico toscano. In realtà, a parte qualche gag esilarante, il film si rivela nel complesso un'occasione persa, a causa soprattutto di una scrittura molto approssimativa. I due protagonisti sono convincenti e istrionici, ma non bastano a colmare le lacune di una pellicola incapace di sfruttare il suo potenziale iniziale. Anche la regia è banalotta e priva del necessario mordente. Con la sequenza in cui Saverio e Mario scrivono la lettera a Savonarola, Troisi e Benigni hanno voluto omaggiare Totò e Peppino in Totò, Peppino e... la malafemmina (1956).
Scritto, diretto e interpretato dalla coppia Massimo Troisi/Roberto Benigni, il film, al momento dell'uscita, ha riscosso un enorme successo di pubblico. Sulla carta, la malinconica e stralunata comicità dell'artista napoletano avrebbe potuto trovare un efficace contraltare nelll'incontenibile esuberanza del comico toscano. In realtà, a parte qualche gag esilarante, il film si rivela nel complesso un'occasione persa, a causa soprattutto di una scrittura molto approssimativa. I due protagonisti sono convincenti e istrionici, ma non bastano a colmare le lacune di una pellicola incapace di sfruttare il suo potenziale iniziale. Anche la regia è banalotta e priva del necessario mordente. Con la sequenza in cui Saverio e Mario scrivono la lettera a Savonarola, Troisi e Benigni hanno voluto omaggiare Totò e Peppino in Totò, Peppino e... la malafemmina (1956).
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