Paolo (Luigi Lo Cascio) e Massimo (Alessandro Gassman) sono due fratelli: il primo è uno stimato pediatra, il secondo un avvocato senza scrupoli. I loro rispettivi figli, Michele (Jacopo Olmo Antinori) e Benedetta (Rosabell Laurenti Sellers), vanno molto d'accordo seppur abbiano caratteri del tutto diversi. Una sera, però, dopo una festa aggrediscono una senzatetto, rompendo gli equilibri familiari e portando i genitori a prendere scelte difficili. Scagliandosi ancora una volta, dopo La bella gente (2009), contro l'ipocrisia dei cittadini per bene, Ivano De Matteo mette al centro della sua attenzione l'incomunicabilità tra genitori e figli e l'istituzione famigliare stessa, vista come schermo dietro al quale ripararsi e tappeto sotto il quale nascondere il sudiciume. Quella che vorrebbe essere un'analisi sociologica pungente e che vorrebbe spingere lo spettatore a domandarsi in quale degli atteggiamenti adottati dai protagonisti si riconosca, è in realtà una pellicola attraversata da personaggi stereotipati e da sviluppi narrativi piuttosto prevedibili. Il risultato è semplicistico (e fin moralista) e le discrete interpretazioni del cast di certo non bastano. Ispirato al romanzo La cena di Herman Koch.