Casablanca. In cerca di una preziosa collezione di gioielli, il temibile nazista Heinrich Stubel (Sig Ruman) si macchia di numerosi omicidi ai danni dei direttori degli hotel dove alloggia; tra questi, l'unico a scamparla sarà Kornblow (Groucho Marx), supportato dai fidi Corbaccio (Chico Marx) e Rusty (Harpo Marx). Forse il più noto tra gli ultimi film dei fratelli Marx, questa lieve commediola diretta da Archie Mayo si prende gioco, fin dal titolo, del cult Casablanca (Michael Curtiz, 1942), limando però l'impianto parodico e concentrandosi sui dialoghi nonsense che caratterizzano la sceneggiatura firmata da Joseph Fields e Roland Kibbee («Dobbiamo sveltire le cose, eh... chef! Se un ospite ordina un uovo cotto in tre minuti glielo daremo in due minuti, se ordina un uovo cotto in due minuti glielo daremo cotto in un minuto e se ordina un uovo cotto in un minuto gli daremo una gallina e che se la sbrighi da solo»). Il tutto risente però di ripetitività e gag meccaniche, perdendo la freschezza e l'autenticità tipiche del trio. A risultare davvero esilarante è solo la risposta di Groucho alla Warner, che aveva prodotto la pellicola di Curtiz e minacciava azioni legali: «Ci sarebbe molto da raccontare, ma non voglio sciuparvelo. Tutto questo ha avuto il benestare del Codice Hays, della Buona Famiglia e dei sopravvissuti del Tumulto del Mercato del Fieno; e se i tempi sono maturi, il film può essere il primo sparo in un nuovo disastro di portata mondiale».