La notte dei generali
The Night of the Generals
1967
Paesi
Gran Bretagna, Francia
Generi
Thriller, Guerra
Durata
148 min.
Formato
Colore
Regista
Anatole Litvak
Attori
Peter O'Toole
Omar Sharif
Tom Courtenay
Donald Pleasence
Joanna Pettet
Philippe Noiret
Charles Gray
Coral Browne
Gordon Jackson
Christopher Plummer
1942. Una prostituita viene barbaramente assassinata a Varsavia. L'unico testimone intravede la figura di un gerarca nazista allontanarsi dalla scena del delitto. I sospetti cadono su tre alti ufficiali tedeschi: il generale Tanz (Peter O'Toole), il generale von Seidlitz-Gabler (Charles Gray) e il generale Kahlenberge (Donald Pleasence). Tra Varsavia, Parigi e Amburgo l'intricata vicenda si concluderà vent'anni dopo l'accaduto... Tratta dall'omonimo romanzo di Hans Hellmut Kirst, una super produzione europea ad alto budget che si discosta in maniera significativa dai tanti film bellici di routine sfornati nella seconda metà degli anni '60. Ben articolato nella complessa costruzione narrativa, capace di abbracciare un ampio arco temporale, La notte dei generali si configura come un war movie da camera in cui le scene di azione sul campo sono subordinate alla sottile analisi psicologica dei personaggi, tutti ambigui e a loro modo diabolici. Il contesto storico scorre sullo sfondo, senza preoccuparsi troppo di essere verosimile: un limite che viene giustificato dall'artificiosità di una vicenda votata alla tensione e al mystery, totalmente incentrata sulla finzione cinematografica. La presenza morbosa e ossessiva dello spettro del nazismo vive sullo schermo grazie alla magnetica presenza di Peter O'Toole (premiato con il David di Donatello), pupillo di Hitler capace di subire la Sindrome di Stendhal di fronte alla maestosità dell'arte. Più scoloriti i personaggi del maggiore Grau (Omar Sharif) e dell'ispettore Morand (Philippe Noiret) che indagano al caso, ma i "buoni", si sa, sono sempre meno affascinanti dei "cattivi". Prima parte di grande tenuta, poi il ritmo si fa lasco e gli ingranaggi appaiono meno oliati di quanto ci si potesse aspettare. Ma lo spettacolo d'altri tempi è assicurato. Sontuosa fotografia in CinemaScope di Henri Decaë, musiche di Maurice Jarre, scene e arredi di Alexandre Trauner.
Maximal Interjector
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