Il professor Harrington (Maurice Denham) implora il dottor Karswell (Niall MacGinnis), un suo rivale a capo di una setta satanica, di fermare ciò che ha cominciato in cambio di dargli ragione pubblicamente sulle sue teorie. Non basterà: il professore muore, aggredito da una misteriosa creatura. Inizierà allora a indagare sulla questione un americano, John Holden (Dana Andrews), chiamato in Inghilterra per partecipare a un convegno organizzato proprio da Harrington. Jacques Tourneur è sempre stato molto interessato all'occulto e al sovrannaturale (Ho camminato con uno zombi del 1943). Forte della lezione del produttore Val Lewton (con cui aveva collaborato anche per il grandioso Il bacio della pantera del 1942), il regista francese lavora per sottrazione, mostrando poco e suggerendo molto. Dotato di un'atmosfera lugubre e rarefatta, il film risulta uno dei più importanti horror satanici del ventesimo secolo: la suspense nasce dall'uso del sonoro, dalle ombre, dalle suggestioni audiovisive; mentre la tensione cresce fino alla fine grazie a una semplice trovata narrativa (Karswell annuncia a Holden il momento esatto in cui morirà). Ed è proprio la perdita delle certezze del dottore americano, uno scettico razionalista che vede crollare tutte le proprie convinzioni scientifiche, uno dei principali punti d'interesse di una pellicola che ha anche nella scrittura del personaggio di Karswell uno dei suoi valori aggiunti. D'altronde, l'ispirazione viene da un bel racconto di M.R. James, ben sceneggiato da Charles Bennett e Hal E. Chester. La potenza visiva della regia di Tourneur fa (magnificamente) il resto.