La notte
1961
Paesi
Italia, Francia
Genere
Drammatico
Durata
115 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Michelangelo Antonioni
Attori
Marcello Mastroianni
Jeanne Moreau
Monica Vitti
Bernhard Wicki
Gitt Magrini
Milano. Giovanni (Marcello Mastroianni), intellettuale in crisi, e sua moglie Lidia (Jeanne Moreau) attraversano una interlocutoria giornata di coppia in una città svuotata dal caldo estivo. Dopo aver fatto visita a Tommaso (Bernhard Wicki), un amico in fin di vita ricoverato in ospedale, la noia li conduce prima in un elegante night club e poi, a notte fonda, nella villa di un industriale brianzolo, dove incontrano Valentina (Monica Vitti), la figlia dei padroni di casa, disturbata dalla loro stessa inquietudine.

Secondo capitolo della "trilogia dell'incomunicabilità", realizzato a un anno di distanza da L'avventura (1960), sviluppa ed elabora in modo diverso quelle che si delineano come costanti nel cinema del maestro romagnolo. In una società svuotata di senso e privata di ogni capacità di comunicazione, solo alcune donne conservano una residua, e dolorosa, capacità di comprensione. Alla ricerca costante di un barlume di umanità, non lo trovano negli uomini, prigionieri di meschinità, superficialità, indifferenza ed egoismo. La poetica intellettuale di Antonioni si fa qui ancora più rarefatta e l'indagine dei sentimenti assume i tratti dell'apologo metafisico, affascinante nel suo abbandonarsi a soluzioni imperscrutabili. L'angoscia esistenziale diventa pensiero (e desiderio recondito) di morte, l'apparato visivo e sonoro raggiunge un formalismo di altissimo livello: qualche eccesso letterario nei dialoghi rischia di rendere rigido il naturale dipanarsi di una narrazione scarnificata ma, al tempo stesso, concettualmente ricchissima. Cinema d'autore snob e altezzoso, esemplare nel rifiutare ogni compromesso. Il clima di tensione emotiva è frutto anche degli screzi tra Jeanne Moreau e Monica Vitti (relegata a un ruolo di secondo piano) e i litigi sul set tra un esausto Mastroianni (che rimpiangeva il bonario rapporto con Fellini) e il regista ferrarese, al solito intransigente con i membri del cast. Sceneggiatura di Michelangelo Antonioni, Ennio Flaiano e Tonino Guerra. Magnifico bianconero di Gianni Di Venanzo e musiche jazz di Giorgio Gaslini. Orso d'oro al Festival di Berlino.
Maximal Interjector
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