Notting Hill
Notting Hill
1999
Paesi
Gran Bretagna, Usa
Generi
Commedia, Sentimentale
Durata
124 min.
Formato
Colore
Regista
Roger Michell
Attori
Hugh Grant
Julia Roberts
Rhys Ifans
Richard McCabe
James Dreyfus
Emma Chambers
Tim McInnerny
Gina McKee
Hugh Bonneville
Lorelei King
Alec Baldwin
William (Hugh Grant) è un libraio del quartiere londinese Notting Hill: divorziato, convive con Spike (Rhys Ifans), un allampanato ed eccentrico coinquilino decisamente fuori di testa. Un giorno entra nel suo negozio Anna Scott (Julia Roberts), una delle più famose star hollywoodiane del momento, e incredibilmente scocca la scintilla. Ma le grane di una relazione apparentemente impossibile sono ovviamente dietro l'angolo.
Lo sceneggiatore di Quattro matrimoni e un funerale (1994), Richard Curtis, parte da un assunto di base molto semplice ma di enorme richiamo, che non a caso ha fatto sciogliere i più romantici e conquistato senza appello il grandissimo pubblico: cosa succederebbe se una persona molto famosa intrecciasse una storia d'amore con un uomo normale in tutto e per tutto, per di più goffo e imbranato? L'anima e le ragioni del successo di Notting Hill sono tutte qui e il copione di Curtis è abilissimo nel declinare il cuore dell'operazione nella maniera più vivace e coinvolgente possibile, lavorando sul romanticismo insito nella vicenda e sulla chimica tra i due protagonisti, uno sbadato Hugh Grant e una luminosa Julia Roberts al massimo del loro fascino e all'apice delle rispettive carriere, ma anche su una sequela elementare ma ben congegnata di gag e dialoghi brillanti, situazioni paradossali e umorismo in salsa british. Eccezion fatta per qualche battuta oggettivamente meno riuscita e per alcuni passaggi a dir poco scolastici, il ritmo oscilla con brio tra leggerezza, sentimento e l'iconicità dei protagonisti, assolutamente ben costruiti e ai quali è più che facile affezionarsi. Da segnalare anche il peso dei personaggi secondari, su tutti lo squinternato Spike di Rhys Ifans, che regala più di un momento di culto. Un film dalla ricetta innegabilmente vincente, che maneggia la materia del sogno a occhi aperti con tale sicurezza da essersi meritato un posto a sé nell'immaginario collettivo legato alla romantic comedy.
Lo sceneggiatore di Quattro matrimoni e un funerale (1994), Richard Curtis, parte da un assunto di base molto semplice ma di enorme richiamo, che non a caso ha fatto sciogliere i più romantici e conquistato senza appello il grandissimo pubblico: cosa succederebbe se una persona molto famosa intrecciasse una storia d'amore con un uomo normale in tutto e per tutto, per di più goffo e imbranato? L'anima e le ragioni del successo di Notting Hill sono tutte qui e il copione di Curtis è abilissimo nel declinare il cuore dell'operazione nella maniera più vivace e coinvolgente possibile, lavorando sul romanticismo insito nella vicenda e sulla chimica tra i due protagonisti, uno sbadato Hugh Grant e una luminosa Julia Roberts al massimo del loro fascino e all'apice delle rispettive carriere, ma anche su una sequela elementare ma ben congegnata di gag e dialoghi brillanti, situazioni paradossali e umorismo in salsa british. Eccezion fatta per qualche battuta oggettivamente meno riuscita e per alcuni passaggi a dir poco scolastici, il ritmo oscilla con brio tra leggerezza, sentimento e l'iconicità dei protagonisti, assolutamente ben costruiti e ai quali è più che facile affezionarsi. Da segnalare anche il peso dei personaggi secondari, su tutti lo squinternato Spike di Rhys Ifans, che regala più di un momento di culto. Un film dalla ricetta innegabilmente vincente, che maneggia la materia del sogno a occhi aperti con tale sicurezza da essersi meritato un posto a sé nell'immaginario collettivo legato alla romantic comedy.
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