Un progetto segreto dell'esercito degli Stati Uniti prevede la creazione di super-soldati modificati utilizzando i corpi dei militari morti in Vietnam. Quando nella mente di GR-44 (Jean-Claude Van Damme) e di GR-13 (Dolph Lundgren) si risvegliano i ricordi e gli orrori della guerra, i due inizieranno a non obbedire più agli ordini.

Primo capitolo (e unico diretto da Roland Emmerich) che dà inizio alla saga degli Universal Soldier, che comprende altri cinque lungometraggi girati tra il 1997 e il 2012. Operazione realizzata in funzione della popolarità dei machi Jean-Claude Van Damme (sempre uguale a se stesso in ogni pellicola) e Dolph Lundgren (eterno Ivan Drago): ovviamente vengono a galla tutti i limiti della scelta di affidare le parti principali a due esperti di arti marziali prestati al cinema. La recitazione, infima, trova un barlume di senso solo nelle sequenze di combattimento, peraltro neanche così indimenticabili. Si percepisce lo sforzo di inserire un lieve tocco di ironia per far digerire il tutto ma il tentativo contribuisce solamente a rendere più meschino il risultato finale.