Oggi sposi
Durata
118
Formato
Regista
Quattro coppie alle prese con i preparativi per il matrimonio. Nicola Impanato (Luca Argentero), poliziotto meridionale, vuole sposare l'indiana Alopa (Moran Atias), ma i rispettivi genitori si oppongono; il settantenne Renato (Renato Pozzetto) è innamorato della giovane Giada (Carolina Crescentini), con grave disappunto del figlio Fabio (Filippo Nigro); Salvatore (Dario Bandiera) e Chiara (Isabella Ragonese) sono alle prese con il ricevimento di nozze e un conto in rosso; la mediocre attrice Sabrina (Gabriella Pession) e il ricco Attilio (Francesco Montanari) cercano la notorietà.
Farsa ridicola e sgangherata sui (pochi) pro e (molti) contro dell'istituzione matrimoniale: il razzismo, l'unione d'interesse, l'ingerenza dei “parenti serpenti”, il tutto condito da una satira annacquata sulle brutture dell'Italia contemporanea (i riferimenti alla mafia). Nella pratica, il film si riduce a dialoghi aberranti che vorrebbero essere spiritosi («Noi vorremmo celebrare un matrimonio indù»; «E certo, che volete, celebrarlo in tre..?»), battute cinefile “aggiornate” («Sei solo porchetta e distintivo, porchetta e distintivo!») e un uso pietosamente macchiettistico del dialetto pugliese (incommentabili Luca Argentero e Michele Placido, il volgare e rissoso padre di Nicola). Vito (Stefano Bicocchi, ex comico di punta del programma televisivo Emilio) deprime nei panni del poliziotto pasticcione Picozzo; Francesco Pannofino è Peppino Impanato. Da un soggetto di Fausto Brizzi, Fabio Bonifacci e Marco Martani, che firmano anche la sceneggiatura.
Farsa ridicola e sgangherata sui (pochi) pro e (molti) contro dell'istituzione matrimoniale: il razzismo, l'unione d'interesse, l'ingerenza dei “parenti serpenti”, il tutto condito da una satira annacquata sulle brutture dell'Italia contemporanea (i riferimenti alla mafia). Nella pratica, il film si riduce a dialoghi aberranti che vorrebbero essere spiritosi («Noi vorremmo celebrare un matrimonio indù»; «E certo, che volete, celebrarlo in tre..?»), battute cinefile “aggiornate” («Sei solo porchetta e distintivo, porchetta e distintivo!») e un uso pietosamente macchiettistico del dialetto pugliese (incommentabili Luca Argentero e Michele Placido, il volgare e rissoso padre di Nicola). Vito (Stefano Bicocchi, ex comico di punta del programma televisivo Emilio) deprime nei panni del poliziotto pasticcione Picozzo; Francesco Pannofino è Peppino Impanato. Da un soggetto di Fausto Brizzi, Fabio Bonifacci e Marco Martani, che firmano anche la sceneggiatura.