La famiglia Lambert, già provata da un'esperienza di possessione paranormale ai danni del figlio Dalton (Ty Simpkins), si trova di nuovo a fronteggiare un nemico che non appartiene al mondo dei vivi: una minaccia arriva dal passato a perseguitare il capofamiglia Josh (Patrick Wilson).
Il sequel dell'apprezzabile Insidious, firmato nel 2010 dallo stesso James Wan, narra i fatti immediatamente successivi all'enigmatico finale del predecessore, intrecciati a una linea narrativa riguardante il passato del personaggio di Josh. Se uno dei punti di forza del primo capitolo era la linearità della sceneggiatura, che poggiava su un impianto visivo di notevole impatto, in questo caso il tentativo di ispessire la trama porta soltanto a confusione e cali di tensione. La visione risente dei continui sbalzi narrativi tra passato, presente e la dimensione parallela popolata da spiriti malvagi (denominata "altrove"), provocando nello spettatore una notevole dose di noia; gli appassionati, comunque, troveranno qualche spunto interessante. Impietoso il confronto con il riuscito e inquietante L'evocazione – The Conjuring, portato sul grande schermo da Wan sempre nel 2013. Sceneggiatura di Leigh Whannell, musiche di Joseph Bishara, fotografia di John R. Leonetti.