L'ombra del dubbio
Shadow of a Doubt
1943
Paese
Usa
Generi
Drammatico, Giallo
Durata
108 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Alfred Hitchcock
Attori
Joseph Cotten
Teresa Wright
Henry Travers
Lo zio Charlie (Joseph Cotten) torna nella casa di famiglia: tutti sono entusiasti del suo ritorno, a partire dalla giovane nipote (Teresa Wright). Quest'ultima, inizialmente affascinata dal suo carisma, molto presto sospetterà che dietro a quel fare così elegante si nasconda un animo violento e malato.
Quello che Hitchcock aveva iniziato (per atmosfere e svolte narrative) con Il sospetto (1941), trova pieno compimento ne L'ombra del dubbio, uno dei suoi migliori film degli anni Quaranta. Il regista sfrutta al meglio le grandi abilità di Joseph Cotten (nella sua migliore interpretazione) per dipingere un personaggio ambiguo, diabolico eppur magnetico, oltre che rimasto a lungo nella memoria collettiva. Modello di tante figure del cinema moderno e postmoderno (basti pensare, tra i tantissimi, all'altrettanto “(in)affidabile” Bill Maplewood di Happiness, 1998, di Todd Solondz), lo zio Charlie è una figura fascinosa e inquietante come poche altre apparse nei cinema dell'epoca. Sul legame tra lui e la nipote omonima, in bilico tra tensione sessuale, affettiva, platonica o addirittura telepatica, hanno scritto in molti e, col passare degli anni, L'ombra del dubbio (per questo motivo e non solo) è diventato un vero e proprio banco di prova per l'analisi cinematografica. Il tema del doppio è fondamentale, ma c'è anche una riflessione sulla vita di provincia, serena solo sulla carta, e su quali zone d'ombra si possano nascondere dietro l'apparenza di una villa elegante o… di un viso rassicurante. Scritto da Sally Benson, Alma Reville (la moglie di Hitchcock) e il tre volte premio Pulitzer Thornton Wilder.
Quello che Hitchcock aveva iniziato (per atmosfere e svolte narrative) con Il sospetto (1941), trova pieno compimento ne L'ombra del dubbio, uno dei suoi migliori film degli anni Quaranta. Il regista sfrutta al meglio le grandi abilità di Joseph Cotten (nella sua migliore interpretazione) per dipingere un personaggio ambiguo, diabolico eppur magnetico, oltre che rimasto a lungo nella memoria collettiva. Modello di tante figure del cinema moderno e postmoderno (basti pensare, tra i tantissimi, all'altrettanto “(in)affidabile” Bill Maplewood di Happiness, 1998, di Todd Solondz), lo zio Charlie è una figura fascinosa e inquietante come poche altre apparse nei cinema dell'epoca. Sul legame tra lui e la nipote omonima, in bilico tra tensione sessuale, affettiva, platonica o addirittura telepatica, hanno scritto in molti e, col passare degli anni, L'ombra del dubbio (per questo motivo e non solo) è diventato un vero e proprio banco di prova per l'analisi cinematografica. Il tema del doppio è fondamentale, ma c'è anche una riflessione sulla vita di provincia, serena solo sulla carta, e su quali zone d'ombra si possano nascondere dietro l'apparenza di una villa elegante o… di un viso rassicurante. Scritto da Sally Benson, Alma Reville (la moglie di Hitchcock) e il tre volte premio Pulitzer Thornton Wilder.
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