Joachim (Nikolaj Lie Kaas) e Cecilie (Sonja Richter) sono innamorati e stanno per sposarsi, ma in seguito a un grave incidente automobilistico, il ragazzo rimane paralizzato. Scacciata dal fidanzato in preda alla depressione, Cecilie trova conforto grazie alla tenera amicizia di Niels (Mads Mikkelsen), un medico dell'ospedale nonché marito di Marie (Paprika Steen), la donna che ha investito Joachim. Spacciato nei titoli di testa come un film “Dogma” (con intento probabilmente ironico), si tratta di un'operazione che in realtà con il movimento patrocinato da Lars von Trier e Thomas Vinterberg ha poco a che spartire. Certo, la Bier abbonda nell'uso della camera a mano e di una fotografia sgranata, ma non si avverte mai la sensazione di un estetismo fine a sé stesso. Anzi, la forma garantisce supporto alla costruzione di una tensione narrativa sempre calibrata e coinvolgente. La regista si attacca letteralmente ai suoi protagonisti, ripresi prevalentemente con primi e primissimi piani, cercando di carpirne ogni minimo smottamento emotivo e psicologico. E riesce con intelligenza a evitare le trappole del patetismo e della lacrima facile, tratteggiando dei personaggi complessi, a tratti perfino sgradevoli e contraddittori, quindi profondamente umani e comprensibili.