Poco prima dello sbarco in Normandia, nella primavera del 1944, nella regione di Chalon-sur-Saone (situata a nord di Lione), i ferrovieri francesi lottano contro l'invasore tedesco dando vita a ogni genere di sabotaggio, interrompendo le linee ferroviarie e causando numerosi incidenti. La lotta di nervi e colpi bassi contro il nemico raggiungerà l'apice il 6 giugno quando l'esercito alleato sbarcherà sulle coste della Normandia. Primo lungometraggio di René Clément, celebre documentarista all'epoca, un'opera che combina patriottismo celebrativo e un interessante sguardo realistico, secco e conciso nella forma, retorico seppure mai fastidioso nella sostanza. Privo di una vera struttura narrativa (i vari episodi sono legati tra loro dalla cronologia storica), refrattario alla definizione psicologica dei personaggi (tutti piuttosto monodimensionali), il film è un esempio affascinante di cinema verità portato alle estreme conseguenze: le riprese non furono allestite su un set, ma girate con mezzi di fortuna sul campo con tanto di veri deragliamenti di treni e nulla di ricostruito. Clément usa attori non professionisti e veri ferrovieri francesi, e grazie al fondamentale contributo della fotografia di Henri Alekan riesce a confezionare un prodotto ad alto tasso di spettacolarità che fa rivivere la sensazione di costante pericolo cui i soldati andavano incontro. Un'esperienza cinematografica decisamente unica, sobria e affascinante, capace di creare coinvolgimento emotivo con pochi ma essenziali elementi a disposizione. Distribuito in Italia solo nel 1954. Gran premio della giuria a Cannes nel 1946.