L'oro di Napoli
1954
Paese
Italia
Generi
Commedia, Drammatico
Durata
118 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Vittorio De Sica
Attori
Totò
Lianella Carell
Giacomo Furia
Sophia Loren
Pasquale Cennamo
Eduardo De Filippo
Paolo Stoppa
Vittorio De Sica
Sei piccole storie ambientate nel ventre di Napoli, tra i quartieri popolari e palazzi alto borghesi: un uomo di famiglia si ribella a un guappo (Totò); una pizzaiola (Sophia Loren) perde l'anello di fidanzamento; il funerale di un bambino; un nobile decaduto (Vittorio De Sica) gioca a scopa con un ragazzino; un ricco e bel giovane sposa una prostituta (Silvana Mangano); un “professore” vende pillole di saggezza (Eduardo de Filippo).
Tratto dall'omonima raccolta di racconti di Giuseppe Marotta, il film è un meraviglioso prisma dei mille volti del popolo partenopeo. Le (sei) storie scelte ne raccontano la pazienza (o la sua mancanza/perdita), scandagliando luci e ombre di un'umanità vessata dalla fame e dalla povertà, dal sopruso e dal ridicolo, col gusto del bozzetto senza scadere nello stereotipo. Per far questo De Sica poggia spesso le storie su alcuni dei più grandi attori della scena partenopea (lui compreso, che ne I giocatori duetta col piccolo Pierino Bilancione con risultati esilaranti). Il film apre con l'episodio di Totò e chiude con quello di Eduardo, sigillando la sestina con l'umorismo più raffinato, che pure non rinuncia all'amarezza, una cifra che informa quasi tutte le storie e che spesso pende tutta sulla seconda. Esempio principe ne è Il funeralino, quasi un corto muto, straordinaria inserzione di marca neorealista che racconta il rito della morte come ennesimo spettacolo dal risvolto desolante (tanto che sarà tagliato da alcune edizioni del film). Più spesso però si scontrano elementi opposti, come in Pizza a credito dove l'elaborazione del lutto si scontra con l'esuberante sensualità di Sophia Loren.
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