Oxford Murders – Teorema di un delitto
The Oxford Murders
2008
Paesi
Spagna, Gran Bretagna, Francia
Generi
Noir, Thriller, Giallo
Durata
104 min.
Formato
Colore
Regista
Álex de la Iglesia
Attori
Elijah Wood
John Hurt
Leonor Watling
Julie Cox
Jim Carter
Alex Cox
Dominique Pinon
Lo studente americano Martin (Elijah Wood) incontra a Oxford il suo modello di riferimento, il genio della logica Arthur Seldom (John Hurt), e gli propone di diventare suo dottorando. Inizialmente titubante, l'uomo si troverà ben presto legato al ragazzo in un'indagine sulle misteriose morti di alcune persone che sembrano ricondurre a una trama matematica.
Lontano dalle atmosfere esagerate e coloratissime che hanno contraddistinto la sua carriera (si pensi a Perdita Durango del 1997), de la Iglesia opta in questo caso per un thriller puro e semplice, ma il risultato è ben lontano da quello che il regista avrebbe voluto raggiungere. Il problema sta nel manico, in una trama inutilmente intricata e piena di passaggi macchinosi e non semplici da seguire: riferimenti al pensiero di Wittgestein e complicati processi alla logica si intrecciano a riflessioni sul senso ultimo della verità, mentre la soluzione del mistero si fa sempre più sfuggente e apparentemente impossibile da afferrare. Molti (troppi) dialoghi, poca azione e una serie di speculazioni interessanti ma dispendiose. Complessivamente, non rimane poi molto da salvare.
Lontano dalle atmosfere esagerate e coloratissime che hanno contraddistinto la sua carriera (si pensi a Perdita Durango del 1997), de la Iglesia opta in questo caso per un thriller puro e semplice, ma il risultato è ben lontano da quello che il regista avrebbe voluto raggiungere. Il problema sta nel manico, in una trama inutilmente intricata e piena di passaggi macchinosi e non semplici da seguire: riferimenti al pensiero di Wittgestein e complicati processi alla logica si intrecciano a riflessioni sul senso ultimo della verità, mentre la soluzione del mistero si fa sempre più sfuggente e apparentemente impossibile da afferrare. Molti (troppi) dialoghi, poca azione e una serie di speculazioni interessanti ma dispendiose. Complessivamente, non rimane poi molto da salvare.
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