Paradise Beach – Dentro l’incubo
The Shallows
2016
Paese
Usa
Generi
Thriller, Horror
Durata
86 min.
Formato
Colore
Regista
Jaume Collet-Serra
Attori
Blake Lively
Óscar Jaenada
Brett Cullen
Sedona Legge
Nancy (Blake Lively), ragazza tormentata dalla scomparsa della madre, si trova a fare surf in un luogo magnifico quando viene attaccata da un famelico squalo bianco. Completamente sola, dovrà ricorrere alla sua forza d’animo e al suo ingegno per potersi salvare.
Dopo ben tre film d’azione con protagonista Liam Neeson – da Unknown – Senza identità (2011) a Run All Night – Una notte per sopravvivere (2015) – il catalano Jaume Collet-Serra firma un thriller-horror che mette di fronte un essere umano e un predatore naturale. È un plot piuttosto classico, ricco di cliché e stereotipi di ogni sorta, a cui si aggiungono però alcune trovate interessanti e capaci di aumentare la tensione: in primis, l’arrivo dell’alta marea che sommergerà lo scoglio su cui si trova Nancy. Il regista dirige con discreta consapevolezza, seppur esageri con i ralenti e sfrutti grossolanamente l’idea della videocamera posizionata sul casco di un surfista sfortunato. Il risultato è un omaggio ai B-Movie piuttosto brillante, superiore alla media dei tanti prodotti simili realizzati negli Stati Uniti nel nuovo millennio, ma ugualmente incapace di andare oltre a un semplice abbozzo psicologico su un personaggio scritto frettolosamente e le cui inquietudini appaiono unicamente funzionali a farlo trovare nel “posto sbagliato al momento sbagliato” per portare avanti l’idea del film: ovvero, in una spiaggia paradisiaca e completamente isolata, dove nessuno potrà salvarlo.
Dopo ben tre film d’azione con protagonista Liam Neeson – da Unknown – Senza identità (2011) a Run All Night – Una notte per sopravvivere (2015) – il catalano Jaume Collet-Serra firma un thriller-horror che mette di fronte un essere umano e un predatore naturale. È un plot piuttosto classico, ricco di cliché e stereotipi di ogni sorta, a cui si aggiungono però alcune trovate interessanti e capaci di aumentare la tensione: in primis, l’arrivo dell’alta marea che sommergerà lo scoglio su cui si trova Nancy. Il regista dirige con discreta consapevolezza, seppur esageri con i ralenti e sfrutti grossolanamente l’idea della videocamera posizionata sul casco di un surfista sfortunato. Il risultato è un omaggio ai B-Movie piuttosto brillante, superiore alla media dei tanti prodotti simili realizzati negli Stati Uniti nel nuovo millennio, ma ugualmente incapace di andare oltre a un semplice abbozzo psicologico su un personaggio scritto frettolosamente e le cui inquietudini appaiono unicamente funzionali a farlo trovare nel “posto sbagliato al momento sbagliato” per portare avanti l’idea del film: ovvero, in una spiaggia paradisiaca e completamente isolata, dove nessuno potrà salvarlo.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare