Paradise Hills
Paradise Hills
2019
Paesi
Spagna, Usa
Generi
Thriller, Fantasy
Durata
95 min.
Formato
Colore
Regista
Alice Waddington
Attori
Emma Roberts
Danielle MacDonald
Awkwafina
Eiza Gonzalez
Milla Jovovich
Uma (Emma Roberts) si sveglia una mattina a Paradise Hills, un centro di cura di alta classe situato su un'isola poco conosciuta nel Mediterraneo. Diretto dalla Duchessa (Milla Jovovich), il centro ospita figlie di famiglie benestanti con lo scopo di trasformarle in versioni perfette di loro stesse. Ma la bellezza nasconde un sinistro segreto.
Esordio al lungometraggio di Alice Waddington, Paradise Hills è un film che tutto sembra fuorché un’opera prima: purtroppo per la neoregista, però, il motivo non è una precoce maturità narrativa e stilistica, ma il fatto che abitualmente negli esordi si trova una certa dose di coraggio, che qui manca del tutto. La regia dalle tinte pop e un’estetica da videoclip di medio livello sono solo uno specchietto per le allodole all’interno di un’operazione che perde ogni forma di ambizione in una struttura narrativa derivativa e banalissima: di storie come queste se ne sono viste davvero tantissime (dal cinema alla tv, passando anche per un episodio de I Simpson) e la sceneggiatura non fa nessuno sforzo per farci uscire dal già visto e dal già detto, con tanto di “isola misteriosa” come location. Si salvano solo la fotografia, in qualche passaggio, e un cast discreto, ma per il resto la noia prende presto il sopravvento, anche per un ritmo soporifero e un coinvolgimento che non riesce mai a decollare.
Esordio al lungometraggio di Alice Waddington, Paradise Hills è un film che tutto sembra fuorché un’opera prima: purtroppo per la neoregista, però, il motivo non è una precoce maturità narrativa e stilistica, ma il fatto che abitualmente negli esordi si trova una certa dose di coraggio, che qui manca del tutto. La regia dalle tinte pop e un’estetica da videoclip di medio livello sono solo uno specchietto per le allodole all’interno di un’operazione che perde ogni forma di ambizione in una struttura narrativa derivativa e banalissima: di storie come queste se ne sono viste davvero tantissime (dal cinema alla tv, passando anche per un episodio de I Simpson) e la sceneggiatura non fa nessuno sforzo per farci uscire dal già visto e dal già detto, con tanto di “isola misteriosa” come location. Si salvano solo la fotografia, in qualche passaggio, e un cast discreto, ma per il resto la noia prende presto il sopravvento, anche per un ritmo soporifero e un coinvolgimento che non riesce mai a decollare.
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