Paradise: Love
Paradies: Liebe
2012
Paesi
Austria, Germania, Francia
Genere
Drammatico
Durata
120 min.
Formato
Colore
Regista
Ulrich Seidl
Attori
Margarete Tiesel
Peter Kazungu
Inge Maux
Dunja Sowinetz
Helen Brugat
Gabriel Mwarua
Carlos Mkutano
Attirata dalle promesse di svago, spiagge da sogno e sesso facile, la matura austriaca Teresa (Margarete Tiesel) parte alla volta del Kenya, decisa a concedersi più di un'avventura. L'incontro con Munga (Peter Kazungu) sembra aprirle nuove prospettive, ma un'amara delusione è in agguato. Primo capitolo della trilogia Paradise, seguita da Paradise: Faith (2012) e Paradise: Hope (2013), in cui Ulrich Seidl, anche sceneggiatore con Veronika Franz, tratteggia le derive di un'umanità dolente e miseranda, non risparmiando stoccate feroci a un mood sociale distorto e illusorio. Nessuna speranza di redenzione o rinascita, solo rapporti di forza e prevaricazione ormai imperanti: esemplare, in tal senso, l'iter della protagonista, speranzosa in un futuro roseo e destinata all'umiliazione più bieca. Cupo, amaro, privo di catarsi: il cinema di Seidl, nel bene e nel male, lascia il segno, perché tocca corde profondissime e ancestrali, non risparmiando colpi bassi e mostrando una degenerazione morale e materiale che passa (anche e soprattutto) dal disfacimento corporeo e da una sessualità meccanica e totalmente priva di empatia. Talmente glaciale, con uno stile geometrico calibrato al millimetro, da risultare respingente, e non privo di cadute fragorose (Seidl è il primo a subire la morbosa fascinazione della propria messa in scena): in ogni caso, insieme a Canicola (2001), resta una delle opere più riuscite e suggestive del regista austriaco. Presentato in concorso al Festival di Cannes.
Maximal Interjector
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