Un chirurgo (Akim Tamiroff), fermamente convinto che la medicina e la scienza siano alla base della vita, ha come allievo un giovane (John Howard) che invece crede nell'amore. Quando quest'ultimo si innamora di una ragazza di origini cinesi (Dorothy Lamour) e la raggiunge in Asia dove divampa la guerra, rimarrà gravemente ferito. Il suo collega lo raggiunge per operarlo ma ci vorrà ben altro per farlo uscire dal coma. Tratto da un romanzo di Lloyd C. Douglas, Passaggio conteso è un melodramma piuttosto convenzionale che tuttavia, nelle mani di Borzage, riesce a dimostrarsi in qualche modo interessante e più valido del previsto. Il regista infatti dirige con il consueto stile attento, puntiglioso, suadente e raffinato e insiste efficacemente sull'antitesi presente e piuttosto manifesta tra scienza e sentimenti, tra il personaggio di Tamiroff e quello di Howard. Non esiste migliore medicina dell'amore, sembra suggerirci il film, eppure questa è una sentenza dichiarata solo sul finale dell'opera e senza sottolineare con eccessiva faciloneria quella che in mano altrui si sarebbe automaticamente tramutata in una moralina dai piedi d'argilla e piuttosto semplicistica. Il regista sa benissimo che nel genere di riferimento la lacrima del pubblico è da ricercare come primo obiettivo, ma dal canto suo non smette mai, in maniera ammirevole e meritoria, di vestire i panni di arbitro neutrale, delineando e coccolando le qualità e i difetti di ambo le parti in gioco. Borzage si dimostra, ancora una volta, un autore interessante e globalmente troppo sottovalutato.