Pearl
Pearl
2022
Paese
Usa
Genere
Horror
Durata
102 min.
Formato
Colore
Regista
Ti West
Attori
Mia Goth
David Corenswet
Tandi Wright
Bloccata nell’isolata fattoria di famiglia, col marito lontano impegnato a combattere in guerra in Europa, Pearl (Mia Goth) deve prendersi cura del padre malato, che ha contratto la febbre spagnola, sotto lo sguardo amaro e dispotico di una madre molto religiosa. Pearl desidera intensamente una vita eccitante come quella vista nei film: le sue ambizioni, le sue tentazioni e repressioni entrano tutte in collisione.
Prequel sul personaggio interpretato da Mia Goth nel di poco precedente, nonché girato in contemporanea, X - A Sexy Horror Story (2022), Pearl racconta l’origin story del personaggio, un’anziana proprietaria particolarmente inquietante, che nel film precedente trucidava la scalcagnata troupe cinematografica accorsa nella sua fattoria per girare un film pornografico. Quella di Ti West, sviluppata durante la pandemia, è un’operazione esile e senza pretese ma straordinariamente candida e cinefila: la protagonista è infatti un’ amante spudorata del cinema, che trova nel fascio di luce del grande schermo un sollievo dai tormenti e le fatiche della sua vita quotidiana a dir poco tragica e rattrappita, schiacciata dal decisionismo ingombrante della madre tirannica e dal compito di accudire il padre. Fin dai primi minuti si lavora sullo sfasamento ironico e grottesco, ma sempre in chiave naïf, dei gesti e delle azioni dell’eroina scream interpretata da una Mia Goth stralunata e imbambolata, alle prese con diverse e scomposte derive del comportamento. Alcune sequenze, come quelle in compagnia del proiezionista di cui Pearl è invaghita, sono particolarmente nostalgiche e malinconiche, ma regia e sceneggiatura concorrono a chiare lettere a cesellare una storia ispirata all’estetica del technicolor e del cinema anni ’50 (in particolare Douglas Sirk, affettuosamente sbeffeggiato), con citazioni grafiche filologiche fin dai titoli di testa, ricadute musical particolarmente interessanti (perlomeno sul piano visivo) e addirittura il rumore della bellica concretamente riprodotto (in X e The Sacrament lo sguardo di riporto era invece indirizzato al cinema anni ’70). Ti West si accontenta complessivamente, e con non poca piacevolezza, di lavorare di calco e di copia carbone rispetto ai modelli d’elezione, con una quota ampia e per certi versi ripiegata su stessa di patinato citazionismo meta-cinematografico, che però non inficia del tutto la freschezza e la dolcezza del risultato. Nel cinema in cui Pearl culla e accarezza i suoi sogni di celluloide è presente un poster di Cleopatra (1917) con Theda Bara, mentre l'alligatore di X ritorna ovviamente anche qui. Mia Goth, perfettamente calata nel personaggio e nei suoi scatti di rabbia che incrostano tutto di solare cupezza sanguinaria, è anche qui accreditata, oltre che come protagonista, co-sceneggiatrice, produttrice esecutiva. Prodotto dalla A24. Presentato Fuori Concorso, come proiezione di mezzanotte, alla Mostra del cinema di Venezia 2022
Prequel sul personaggio interpretato da Mia Goth nel di poco precedente, nonché girato in contemporanea, X - A Sexy Horror Story (2022), Pearl racconta l’origin story del personaggio, un’anziana proprietaria particolarmente inquietante, che nel film precedente trucidava la scalcagnata troupe cinematografica accorsa nella sua fattoria per girare un film pornografico. Quella di Ti West, sviluppata durante la pandemia, è un’operazione esile e senza pretese ma straordinariamente candida e cinefila: la protagonista è infatti un’ amante spudorata del cinema, che trova nel fascio di luce del grande schermo un sollievo dai tormenti e le fatiche della sua vita quotidiana a dir poco tragica e rattrappita, schiacciata dal decisionismo ingombrante della madre tirannica e dal compito di accudire il padre. Fin dai primi minuti si lavora sullo sfasamento ironico e grottesco, ma sempre in chiave naïf, dei gesti e delle azioni dell’eroina scream interpretata da una Mia Goth stralunata e imbambolata, alle prese con diverse e scomposte derive del comportamento. Alcune sequenze, come quelle in compagnia del proiezionista di cui Pearl è invaghita, sono particolarmente nostalgiche e malinconiche, ma regia e sceneggiatura concorrono a chiare lettere a cesellare una storia ispirata all’estetica del technicolor e del cinema anni ’50 (in particolare Douglas Sirk, affettuosamente sbeffeggiato), con citazioni grafiche filologiche fin dai titoli di testa, ricadute musical particolarmente interessanti (perlomeno sul piano visivo) e addirittura il rumore della bellica concretamente riprodotto (in X e The Sacrament lo sguardo di riporto era invece indirizzato al cinema anni ’70). Ti West si accontenta complessivamente, e con non poca piacevolezza, di lavorare di calco e di copia carbone rispetto ai modelli d’elezione, con una quota ampia e per certi versi ripiegata su stessa di patinato citazionismo meta-cinematografico, che però non inficia del tutto la freschezza e la dolcezza del risultato. Nel cinema in cui Pearl culla e accarezza i suoi sogni di celluloide è presente un poster di Cleopatra (1917) con Theda Bara, mentre l'alligatore di X ritorna ovviamente anche qui. Mia Goth, perfettamente calata nel personaggio e nei suoi scatti di rabbia che incrostano tutto di solare cupezza sanguinaria, è anche qui accreditata, oltre che come protagonista, co-sceneggiatrice, produttrice esecutiva. Prodotto dalla A24. Presentato Fuori Concorso, come proiezione di mezzanotte, alla Mostra del cinema di Venezia 2022
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