Il professor Abronsius (Jack MacGowran) e il suo bizzarro assistente Alfred (Roman Polanski) giungono in Transilvania alla ricerca di vampiri. Si imbatteranno prima nella bella Sarah (Sharon Tate), al cui fascino Alfred cederà, e poi nel conte Kroloc (Ferdy Mayne), anch'esso interessato alla giovane ragazza.
Ormai affermato enfant prodige del cinema d'autore europeo, Roman Polanski rimane sui toni leggeri del precedente Cul-de-sac (1966) e dà vita a uno dei primi tentativi di crossover di generi cinematografici della storia, cercando di fondere horror e commedia grottesca. Considerando l'epoca in cui il film uscì, il risultato appare davvero sorprendente e all'avanguardia: Polanski dirige con mano ferma, dimostrando un tatto notevole nel non far deragliare un'operazione complessa e creando un'atmosfera stralunata davvero unica. Tuttavia, in alcune occasioni il giocattolo si rompe e l'equilibrio tra i diversi registri sbanda. Primo film a colori del regista polacco naturalizzato francese e il primo prodotto con fondi di Hollywood.