Il piacere
Le plaisir
1952
Paese
Francia
Generi
Drammatico, Commedia
Durata
97 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Max Ophüls
Attori
Jean Gabin
Danielle Darrieux
Pierre Brasseur
Simone Simon
Jean Servais
Peter Ustinov
Claude Dauphin
Gaby Morlay
Daniel Gélin
Tre racconti illustrano i rapporti del piacere con l'amore, con la purezza e con la morte. Nel primo, La maschera, un uomo dalle strane sembianze accorre in un café chantant per abbandonarsi all'ebbrezza della danza. Il secondo, Casa Tellier, racconta la fuggitiva parentesi bucolica di un gruppo di prostitute. Il terzo, La modella, ha per protagonisti un pittore e la sua musa.
Considerato insieme a La scampagnata (1936) di Jean Renoir il miglior adattamento per il cinema di Maupassant, Il piacere segna un nuovo vertice nella produzione del regista tedesco dopo l'altrettanto straordinario La ronde (1950). Ognuno dei tre episodi, diversi per durata, tono e atmosfere, è una perla di rara bellezza. Il filo che li tiene legati è la voce stessa del poeta Maupassant, prestata da Jean Servais, dentro una cornice di ineffabile grazia e dissimulata ironia. La maschera è un picco assoluto nel cinema di Ophüls, nella sua travolgente celebrazione del movimento: per il regista, come per il protagonista dell'episodio, il piacere è movimento, e la macchina da presa si muove all'interno di una impareggiabile coreografia di danza. Il secondo episodio, molto più lungo rispetto agli altri due, è un frammento che vale una intera filmografia: memorabile ed eccezionale dall'inizio alla fine, a partire dall'incipit con la lunga carrellata esterna della casa di appuntamenti, simile a quella realizzata da Ernst Lubitsch in Angelo (1937). Il terzo episodio è il meno affascinante dei tre ma si chiude con la battuta che rivela il senso profondo di tutto il film: la felicità non è allegra. Come sempre in Ophüls, l'altra faccia della ricerca ostinata del piacere è l'amara percezione di una mancanza, di un rimpianto o di una innocenza perduta per sempre.
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