Schiavi rematori su una nave, Lazarillo de Tormes (Enrico Montesano) e Guzman de Alfarache (Giancarlo Giannini) si raccontano reciprocamente le proprie sventurate esistenze, vissute nella Spagna del XVI secolo. Ispirato al romanzo cinquecentesco Lazarillo de Tormes, il film è l'ennesimo ritorno di Monicelli al mondo picaresco, dopo il successo de L'armata Brancaleone (1966) e l'insuccesso di Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno (1984). Nei bucolici paesaggi iberici iniziano a districarsi con buon ritmo i ricordi dei protagonisti, circondati da una galleria di personaggi caratterizzati e interpretati egregiamente da Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Giuliana De Sio. Una commedia che però ha il grosso difetto, molto raro nella filmografia monicelliana, di non strappare mai un sorriso: le disavventure risultano sì grottesche e improbabili, ma mai divertenti. Montesano e Giannini si preoccupano solo di risultare credibili e la sceneggiatura non regala mai dialoghi brillanti dal punto di vista dell'umorismo. Una combinazione letale, in parte salvata dalla bella colonna sonora: i titoli di testa sono accompagnati dalla musica di Lucio Dalla e Mauro Malavasi.