Piccolo Buddha
Little Buddha
1993
Paesi
Belgio, Gran Bretagna, Italia
Genere
Drammatico
Durata
140 min.
Formato
Colore
Regista
Bernardo Bertolucci
Attori
Keanu Reeves
Ying Ruocheng
Chris Isaak
Alex Wiesendanger
Bridget Fonda
Sogyal Rinpoche
Raju Lal
Greishma Makar Singh
Convinto che il suo maestro si sia reincarnato nel bambino americano Jesse Konrad (Alex Wiesendanger), il monaco buddista Norbu (Ying Ruocheng) va a Seattle per convincere i genitori di Jesse (Chris Isaak e Bridget Fonda) a lasciarlo partire per il Nepal. Alla storia si alterna la leggenda di Siddartha (Keanu Reeves), principe tenuto lontano dal mondo ma che, una volta scoperta la sofferenza e la morte, decide di rinunciare a tutto e dedicarsi agli altri diventando Buddha.
Bertolucci filma una favola di iniziazione alla vita attraverso la riscoperta della propria spiritualità latente e l'abbandono consapevole e genuino a un senso di meraviglia e stupore. Messa in scena di prim'ordine e spettacolare, malgrado qualche cedimento narrativo nella seconda parte, e indovinata la scelta di raccontare in parallelo la storia di Siddartha e quella di un padre e un figlio che insieme, malgrado l'iniziale scetticismo del genitore, aprono la loro mente e il loro cuore a un'esperienza tanto improbabile quanto affascinante. L'intelligenza di Bertolucci sta proprio nella scelta di lasciare parlare le immagini, evitando qualsiasi facile misticismo pedagogico o sottolineatura didascalica, attraverso cui prende forma un'avventura emozionante, capace di sbalordire e soddisfare gli occhi, il cuore e la mente degli spettatori. Il soggetto del film è firmato dallo stesso regista, mentre la sceneggiatura è stata scritta da Rudy Wurlitzer (praticante buddista) e Mark Peploe. Memorabili la fotografia di Vittorio Storaro (qui alla sua ultima collaborazione con Bernardo Bertolucci) e la colonna sonora di Ryūichi Sakamoto.
Bertolucci filma una favola di iniziazione alla vita attraverso la riscoperta della propria spiritualità latente e l'abbandono consapevole e genuino a un senso di meraviglia e stupore. Messa in scena di prim'ordine e spettacolare, malgrado qualche cedimento narrativo nella seconda parte, e indovinata la scelta di raccontare in parallelo la storia di Siddartha e quella di un padre e un figlio che insieme, malgrado l'iniziale scetticismo del genitore, aprono la loro mente e il loro cuore a un'esperienza tanto improbabile quanto affascinante. L'intelligenza di Bertolucci sta proprio nella scelta di lasciare parlare le immagini, evitando qualsiasi facile misticismo pedagogico o sottolineatura didascalica, attraverso cui prende forma un'avventura emozionante, capace di sbalordire e soddisfare gli occhi, il cuore e la mente degli spettatori. Il soggetto del film è firmato dallo stesso regista, mentre la sceneggiatura è stata scritta da Rudy Wurlitzer (praticante buddista) e Mark Peploe. Memorabili la fotografia di Vittorio Storaro (qui alla sua ultima collaborazione con Bernardo Bertolucci) e la colonna sonora di Ryūichi Sakamoto.
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