Il piccolo diavolo
1988
Disney+
Paese
Italia
Generi
Commedia, Fantasy
Durata
101 min.
Formato
Colore
Regista
Roberto Benigni
Attori
Roberto Benigni
Walter Matthau
Nicoletta Braschi
Stefano Antonucci
Padre Maurizio (Walter Matthau), deciso a prendersi una pausa a causa dell'amore per Patrizia (Stefania Sandrelli), viene chiamato per un esorcismo. Il demonio (Roberto Benigni), di nome Giuditta, una volta uscito dal corpo in cui si era insidiato comincia a seguire il già tormentato prete, creando situazioni sempre più assurde. A un certo punto lo spirito incontra Nina (Nicoletta Braschi), di cui si innamora.
Esordio del sodalizio in sceneggiatura tra Vincenzo Cerami e Roberto Benigni, la cui collaborazione mette subito in luce la tendenza alla gag fisica e surreale che esalta la mimica da cartoon del comico toscano. La scrittura rimane però piuttosto altalenante, intervallando scene più riuscite (come la sfilata di moda in chiesa o la cena con gli altri prelati) a momenti meno efficaci, concentrati soprattutto nella seconda parte del film, decisamente più fiacca, in cui alla effervescente comicità subentra uno sciapo sentimentalismo. Walter Matthau sottotono e spaesato, in ombra rispetto all'istrionico Benigni, la cui interpretazione sopra le righe risulta spassosa e brillante, perfettamente in linea con l'idea di creare un demone caratterizzato da una disarmante ingenuità tipica di un bambino. A mancare, sono la solida struttura narrativa che caratterizzerà Johnny Stecchino (1991) e, soprattutto Il mostro (1994), e la visione poetica de La vita è bella (1997). Fotografia di Robby Müller (!). Presentato nella Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes. David di Donatello al migliore attore protagonista (Roberto Benigni).
Esordio del sodalizio in sceneggiatura tra Vincenzo Cerami e Roberto Benigni, la cui collaborazione mette subito in luce la tendenza alla gag fisica e surreale che esalta la mimica da cartoon del comico toscano. La scrittura rimane però piuttosto altalenante, intervallando scene più riuscite (come la sfilata di moda in chiesa o la cena con gli altri prelati) a momenti meno efficaci, concentrati soprattutto nella seconda parte del film, decisamente più fiacca, in cui alla effervescente comicità subentra uno sciapo sentimentalismo. Walter Matthau sottotono e spaesato, in ombra rispetto all'istrionico Benigni, la cui interpretazione sopra le righe risulta spassosa e brillante, perfettamente in linea con l'idea di creare un demone caratterizzato da una disarmante ingenuità tipica di un bambino. A mancare, sono la solida struttura narrativa che caratterizzerà Johnny Stecchino (1991) e, soprattutto Il mostro (1994), e la visione poetica de La vita è bella (1997). Fotografia di Robby Müller (!). Presentato nella Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes. David di Donatello al migliore attore protagonista (Roberto Benigni).
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