Pig
Pig
2021
Paese
Usa
Generi
Drammatico, Thriller
Durata
91 min.
Formato
Colore
Regista
Michael Sarnoski
Attori
Nicolas Cage
Alex Wolff
Adam Arkin
Nina Belforte
Rob (Nicolas Cage) possiede un maiale da tartufo e vive ritirato nei boschi dell’Oregon. Solitario, scontroso e innamorato del suo animale domestico, quando alcune persone lo rapiscono è obbligato a tornare sui suoi passi e affrontare il suo passato chiudendo i conti con quello che aveva lasciato in sospeso.
Michael Sarnoski, al suo esordio dietro la cinepresa, sfrutta Nicolas Cage, e soprattutto il paratesto mediatico che si porta dietro, per costruire un raffinato e anticlimatico thriller, sorprendente nel disinnescare la tensione intrinsecamente presente in un film che, sin dall’incipit, finge di essere l’ennesimo revenge movie con il noto attore. In maniera opposta a quanto fatto da Panos Cosmatos in Mandy (2018), il regista americano decide di minare le convinzioni precostituite dal pubblico: il personaggio di Cage non abbandona il luogo in cui si era isolato per intraprendere una missione vendicativa e distruttiva, bensì utilizza le sue incredibili capacità culinarie, la sua memoria fotografica e la sua spietata, ma sincera, onestà per trovare il maiale da tartufo che tanto ama. Contemporaneamente amico, psicologo e santone, egli non affronta le persone malvagie che gli si oppongono ma le mette di fronte alla verità, alla fonte interiore del loro stesso male. Volente o nolente lo spettatore, costantemente stupito dal suo comportamento, si ritrova immerso, insieme ai personaggi, in questa grande terapia di gruppo che il film, come il cinema e come la vita, è.
Michael Sarnoski, al suo esordio dietro la cinepresa, sfrutta Nicolas Cage, e soprattutto il paratesto mediatico che si porta dietro, per costruire un raffinato e anticlimatico thriller, sorprendente nel disinnescare la tensione intrinsecamente presente in un film che, sin dall’incipit, finge di essere l’ennesimo revenge movie con il noto attore. In maniera opposta a quanto fatto da Panos Cosmatos in Mandy (2018), il regista americano decide di minare le convinzioni precostituite dal pubblico: il personaggio di Cage non abbandona il luogo in cui si era isolato per intraprendere una missione vendicativa e distruttiva, bensì utilizza le sue incredibili capacità culinarie, la sua memoria fotografica e la sua spietata, ma sincera, onestà per trovare il maiale da tartufo che tanto ama. Contemporaneamente amico, psicologo e santone, egli non affronta le persone malvagie che gli si oppongono ma le mette di fronte alla verità, alla fonte interiore del loro stesso male. Volente o nolente lo spettatore, costantemente stupito dal suo comportamento, si ritrova immerso, insieme ai personaggi, in questa grande terapia di gruppo che il film, come il cinema e come la vita, è.
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