Undici ritratti di serate milanesi nei bagni di tre locali fashion del capoluogo lombardo: tradimenti, amori fugaci, abusi alcolici e di stupefacenti, umanità variegate che si incontrano e scontrano sulla porta della toilette. Delirante quanto indefinibile operazione del comico in declino Jerry Calà, anche sceneggiatore e autore del soggetto, Pipì Room vorrebbe essere un impietoso e provocatorio documento sulla movida notturna e sui suoi risvolti più crudi. A partire dal titolo, l'imbarazzo dilaga e gli improponibili interpreti non aiutano certo a tenere in piedi la baracca con le loro assurde cantilene. Vette di puro orrore venato di razzismo si raggiungono nei segmenti con la coppia lesbo o il trans come protagonisti. Lo sguardo “adulto” e disincantato dell'addetta alle pulizie, naturalmente straniera, fa piangere, il finale consolatorio fa ribrezzo. Inqualificabile, distribuito fortunatamente solo in tv. Vietato ai minori di 14 anni, ma sarebbe meglio fosse vietato agli spettatori di ogni età.