Una donna dalla vistosa capigliatura rossa si aggira alla ricerca di un cane, ma trova una bambina abbandonata sull'altalena di un parco giochi. E' l'inizio di un racconto ambientato nell'estrema periferia romana in una comunità di lavoratori del circo che vivono da decenni in fatiscenti roulotte.

Opera  prima del duo italo-austriaco formato da Tizza Covi e Rainer Frimmel che in coppia curano tutti gli aspetti tecnici dei loro film: regia e sceneggiatura assieme, suono e montaggio la prima, operatore e fotografia il secondo. Il loro è un cinema semplice realizzato con pochissimi mezzi produttivi che porteranno avanti con estrema coerenza anche nei lavori successivi. La scelta di pedinare persone modeste, dietro le quali si intuiscono storie interessanti riesce inizialmente a incuriosire, così come risulta efficace la descrizione documentaristica di un ambiente marginale e precario ma pieno di dignità ed umanità, alla lunga però il racconto appare veramente esile e i passaggi nei quali i protagonisti devono sostenere una conversazione, sia pure con parole proprie, risultano impacciati e poco credibili, minando la portata complessiva dell'intero progetto. Il film è comunque diventato un piccolo fenomeno e, dopo essere stato presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes 2009 ha girato in molti altri festival internazionali, vincendo numerosi premi ed ha anche rappresentato l'Austria agli Oscar 2011.