Europa, 1944. Stanziati sul fronte francese per combattere i tedeschi, alcuni soldati americani, tra cui il valoroso tenente Joe Costa (Jack Palance), cercano di sopravvivere alla codardia del capitano Cooney (Eddie Albert). Molti di loro, mandati allo sbaraglio contro il nemico, soccomberanno, lasciando il leale Woodruff (William Smithers) a fare giustizia. Da Fragile Fox di Norman Brooks, un dramma a sfondo bellico diretto da Robert Aldrich, che mette in scena la violenza (quella subdolamente tattica e quella fisica, combattuta sul campo) della guerra con una franchezza e una linearità assolutamente invidiabili. La sceneggiatura di James Poe si concentra sui contrasti interni al plotone statunitense, sottolineando l'ipocrisia delle alte sfere militari (indifferenti alla sorte dei soldati semplici) ed esaltando l'innato eroismo dell'impavido Costa, contrapposto al vigliacco e caricaturale Cooney. Aldrich conferma la propria passione per il genere, orchestrando la narrazione con mano sapiente e tratteggiando in modo incisivo le ipocrisie tipiche del Potere costituito (tema ricorrente nella filmografia del regista), e veicola una poetica dura e pura riflessa anche (e soprattutto) nello stile: andamento classicheggiante, movimenti rigorosi della macchina da presa, ritmo teso e serrato, montaggio senza sbavature (ad opera di Michael Luciano). Secco e a tratti quasi brutale: una tappa fondamentale del percorso aldrichiano, anche se l'ideologia ambigua alla base dell'opera potrebbe infastidire gli animi più sensibili. Cast in forma smagliante, con Jack Palance che giganteggia (ma Eddie Albert non è da meno); Lee Marvin è il colonnello Clyde Bartlett. Musiche di Frank De Vol, fotografia di Joseph F. Biroc. Presentato in concorso alla Mostra di Venezia.